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Aggiornato: 13 giugno 2025
Si limitò dunque a chiedere impetuosamente al giovane, il quale stava muto, grave dinanzi a lei: Oh Drollino! è vero che vuoi andar via? È vero, signora Duchessa. Ma perchè.... che idea!... ma ti pare?... Ti hanno fatto qualche torto, qualche soverchieria? No.... signora Duchessa. Di' la verit
La Duchessa trovò ch'era un abbominio, e che Drollino avrebbe dovuto stimarsi ben fortunato di cedere, non una, ma cento Mie a Giuliano. Ma, mentre condannava Drollino, sorrideva a Giuliano con una soavit
A me.... nulla rispose Drollino fra due sibili. Ma perchè guidava Mia? e perchè voleva far morire la nostra.... signora? Io? gridò inorridito il Duca; ma tu sei impazzito? No, rispose Drollino, l'ha detto il dottore.... e non era giusto ch'ella morisse.... per causa sua.... Si ricordi.... l'autunno scorso.... Il Duca cominciava a capire.
La faccia di Drollino sfolgorava. Egli non seppe ringraziare nè il padrone, nè la Milla; ma da questa a quello scoccò rapidamente uno sguardo impetuoso, esaltato. Volle bensì parlare, ma proprio non gli venne fatto. E il Principe rimase contento, e disse a Milla ch'era una cara pettegolina, e che, giacchè sapeva indovinar così bene, più tardi sarebbe riuscita a condurre suo marito pel naso.
E in questo paesaggio vede la macchietta immobile di un palafreniere a cavallo. Guarda, le pare, non le pare, vede due occhi scintillanti, una faccia bruna: Oh! dice sorridendo, commossa. Drollino! Drollino s'inchina profondamente, mentre una fiamma impetuosa arrossa la tinta bruna del suo viso. Milla avvicinandosi, gli dice: Oh, Drollino! come ti sei fatto grande!
Passa rapida come un lampo, e Drollino non vede la mano del Duca correre sotto l'ala del cappellone nero e posarsi, imperiosamente morbida, sulla spalla della Duchessa. Il personale della tenuta era quasi tutto riunito al cancello del viale d'ipocastani. La balia di Milla e la fattoressa piagnucolavano, affettuosamente, parlando della loro piccina che tornava, ed era sposa!
In villa e per tutta quanta la tenuta la relazione dell'avvenimento aveva suscitate forti emozioni, ammirazione illimitata per Drollino, e dubbi gravi assai. Da tutti si compiangeva il giovane capo di scuderia, si vantava il suo atto eroico di abnegazione, gli si perdonava ora, in grazia dell'accaduto, il suo carattere aspro e orgoglioso, le bizze, l'indipendenza un po' selvatica del suo passato.
Senti, Drollino disse finalmente la padrona vedo che tu.... hai proprio fissato di andar via.... Ma non farmi il dispiacere di farlo ora, mentre siamo qui. Tanto, fra poco, andiamo ai bagni. Sperava che in quel tempo si ravvedesse, chi lo sa, che rinunziasse a quel suo assurdo progetto. Egli rimase scontento, combattuto. Avrebbe preferito andarsene subito.
Era noto a tutti, nella tenuta, che quell'angiolo della Duchessa aveva sempre avuto una paura terribile dei cavalli. Sicuro.... continuò Milla. Il Duca avrebbe tanto caro che imparassi. E ora, capisci, approfittando delle sue assenze, voglio fargli questa sorpresa. Drollino represse una specie d'amaro sorriso, e stette immobile, ascoltando.
Quando il Duca era in villa, le cose mutavano affatto, e Drollino evitava con ogni sua possa di trovarsi coi padroni. Stava molto in scuderia, e lo si trovava ordinariamente vicino al box di Mia. In casa era tornato il tempo lieto. Quello delle scene era passato: il padrone s'era radicalmente corretto..., la malattia della Duchessa aveva fatto miracoli.
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