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Aggiornato: 15 giugno 2025
E in casa, appena una delle sorelle entrava in una stanza, o andava nell'orto o nel pollaio, l'altra subito le teneva dietro trotterellando. Dormivano nella stessa camera, si alzavano alla stessa ora; alla stessa finestra prendevano l'aria e il raffreddore, e non avevano avuto, non avevano altro, fra grandi e piccoli, fra tutte e due, che un solo peccato da confessare: l'avarizia.
«Questo io ti dico perchè tu debba ringraziar mille volte la tua sorte che s'è voluta mutare. Ed ora... guarda come son floridi i nostri quattro figli che ci rimasero; guarda con che pace sfiorano l'ultimo sonno.» Il Malumbra gettava un'occhiata sui letticini dove dormivano i piccoli suoi figli, e mentre li guardava, la sua faccia subiva un'espressione particolare.
Al tocco del tamburo, che batteva la diana ogni mattina all'alba, cominciava il giornaliero servizio sulle navi armate e nelle caserme. I soldati si levavano dai loro giacigli, composti di regola della semplice schiavina, o rozza, coperta da letto gittata semplicemente sulle nude tavole, o più spesso sul terreno sul quale essi dormivano quasi sempre vestiti.
Poco lontano, colle teste quasi appoggiate al muricciuolo, ov'egli sedeva, dormivano suo padre e sua madre. Per poco ch'egli discendesse coll'occhio dell'anima sotto le zolle fiorite, ne rivedeva le care spoglie composte nell'eterno silenzio, immagini evidenti come non eran tornate mai davanti al suo occhio vivo, quando altre forze lo trascinavano ad altri pensieri.
Quella notte dormivano nel palazzo due figli del banchiere, uno al quarto, l'altro al terzo piano. Al secondo trovavasi il padre e al primo stava una vecchia portinaia. Tutti dichiararono di non aver udito alcun rumore. Solo un medico dimorante nella casa accanto depose di aver sentito del baccano nella stalla. I più abili detectives non riuscirono a scoprire la minima traccia degli assassini.
In scuderia non c'erano in quei giorni più di una quindicina di cavalli. Stavano quieti. I più dormivano, alcuni si movevano ogni tanto, con un lieve scalpitìo, accusando le proprie mosse col rumore delle palle di legno appese alle cavezze.... che si urtavano contro le pareti esterne delle mangiatoie.
Dalla terrazza del mio albergo io vedeva a destra, a sinistra i campi arati che dormivano sotto la tranquilla luce lunare; in capo alla viottola fiancheggiata di querciuoli, dopo una discesa di cinquanta passi dall'albergo, dormiva, tutta bianca, con due finestre nere, la piccola stazione; lontano, dopo una spiaggia deserta, dormiva la grande linea dell'Adriatico.
Passai davanti alla gran tenda della mensa: era deserta. Voltai a sinistra, uscii dal cerchio dell'accampamento, passai in mezzo a due lunghe file di cavalli addormentati, e mi trovai in mezzo alle tende della scorta. Tesi l'orecchio: sentii il respiro dei soldati che dormivano.
E dormivano felici, soli, sotto quella camera. Adesso le pareva di essere seduta sulla soglia di una chiesa.
Appunto la settimana prima l'Assemblyman Oakley aveva fatto un rapporto alla Commissione sanitaria di New-York intorno a certe case di Mulberry Street occupate da un numero di italiani molto superiore a quello che possono contenere. La relazione concludeva così: In molti appartamenti delle case summenzionate gli abitanti vennero trovati che dormivano sul pavimento, a mucchi, senza letti.
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