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Aggiornato: 2 luglio 2025
Donato porge orecchio alle parole della fanciulla come ad una musica, ne guarda il bel viso compassionevole come una cara visione, e istintivamente nasconde dietro le spalle l'arme che ha nella destra.
El misero ministro andará per fare quello che debba fare; e una parola che gli sia decta ingiuriosa o una mala miratura che gli sia facta, per timore non se ne impacciará piú. E alcuna volta gli sará donato; unde, fra el dono e il timore servile, lassará stare quella anima nelle mani delle dimonia, e daragli el sacramento del Corpo di Cristo, unigenito mio Figliuolo.
Suonano le tre, quando il signor Asdrubale spinge con lieve violenza il giovane nel caffè della stazione. Non vi è anima viva, tranne due camerieri ed un grosso micio che sonnecchiano. Vedendosi ancora faccia a faccia col suo avversario, col suo nemico, Donato sente come un impeto d'odio, come un'amarezza nuova, come uno spasimo indefinibile.
Ma non per nulla Donato fu testimonio della dotta parsimonia del babbo; levandosi di bocca uno zigaro che appesta e che costa un occhio del capo, anch'egli cavalcher
Donato si ferma nel mezzo della via, ed alla luce d'un lampione guarda la faccia contrita del suo compagno.
E così dicendo rompe la busta e ne leva cinque biglietti della Banca Nazionale, che sventola ad uno ad uno e guarda attraverso la luce della finestra. A quella vista, a quel fruscio, Donato sbarra tanto d'occhi e si sente come mozzare il fiato.
«Signor Donato! signor Donato! «Signor Donato! signor Donato!» Così chiama alle spalle del fuggitivo una vocina fresca, d'un timbro giocondo. Donato si arresta, si volge; sul sentierolo si tien ritta una svelta personcina, con un viso da Madonna meridionale, piccolo, rotondo, bruno, irradiato dalla gaia luce di due grandi occhi neri.
Donato lo guarda come istupidito. L'altro sorride, si rizza in piedi, e dice: «Scusi, sa, non posso stare molto tempo seduto, ho bisogno di muovermi; e dica... si è gi
«Senta, dice la giovinetta con un accento determinato che le da un vezzo di più, senta, io le voglio bene, perchè siamo cresciuti, si può dire, insieme; crede ella che io abbia il diritto di interessarmi al suo dolore? Cogli occhi, coll'atto, col fremito delle labbra, Donato risponde di sì, di sì, di sì a parole non può;
Perché sonno imperfecti, imperfectamente ricevono la perfeczione de' desidèri di coloro che con pena gli offerano dinanzi da me per loro. Perché ti dixi che ricevevano satisfaczione, e anco l'era donato. Questi sonno coloro che stanno nella caritá comune.
Parola Del Giorno
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