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Aggiornato: 27 giugno 2025
Quindici anni si erano aggiunti alla sua vita; ed erano scomparsi, essi, le loro illusioni e le loro dolcezze, lasciandolo nuovamente solo e più vicino alla meta... Prostrato davanti alla croce che egli ora non avrebbe abbandonata mai più, si batteva il petto, e sospirando gemeva: Anima mia confessati!
Scordò per essa le dolcezze semplici della vita mortale, i cieli e l’acque, il desco bianco ove si frange un pane di pace
Le eleganti camerette del secondo piano poi, non venivano occupati che da qualche coppia amante desiosa d'abbandonarsi alla dolcezze d'intimi colloqui lontana dai rumori, dal mondo e da ogni sguardo indiscreto; oppure qualche faccia sinistra che aveva i suoi giusti motivi per isfuggire il consorzio degli uomini.
Mentre le altre mi chiedevano di una di quelle persone che allora si trovava in Italia, ella si mise a interrogare sotto voce miss Yves e poi ad accarezzarla, a susurrarle non so che all'orecchio, probabilmente delle dolcezze. Violet un po' negava del capo, un po' sorrideva, un po' pareva seccata, ma non parlò. Fu il dottor Topler che la vinse.
Quella serata fu piena, pe' due giovani amanti, di misteriose dolcezze, mentre una noia feroce regnava in quella sala, che a poco a poco s'era andata popolando di visite. Erano i villeggianti dei contorni che venivano, come al solito, a passar la sera in casa Martelli. La Elisa, prima suonava qualche pezzo sul piano, poi si giuocava a mercante in fiera, fin verso le undici.
E quale di loro non avrebbe affrontato di grande animo la morte, per respirare un solo momento la divina ambrosia, o per parlare più umanamente, l'eletta fragranza di quella regina delle donne? Eppure, cosa incomprensibile ma vera, tutte queste dolcezze si possono avere a straccia mercato, nel secolo in cui viviamo.
ERASTO. Il matrimonio non è valido, perché non è contratto con colui col quale ella aveva l'animo; e se voi non foste cosí occecato dalla passione, un tal fatto lo reprenderesti in un altro. Né so come non vi morde la conscienza, che val piú di mille testimoni e accusatori. CINTIA. Che ho fatto altro di male che rubbar le dolcezze altrui?
La gioja del rivederlo avea nella donna compensato i dispiaceri cagionatile, dalla sua lontananza; e fatta come era per sentire le dolcezze domestiche, le pareva che, al rivedersi dopo qualche tempo di assenza, dopo un pericolo, nulla dovesse piacer meglio al marito che starsene quieto colla moglie, col figlioletto, tre vite in una.
ERASTO. Se non ragionamo de' nostri amori, di che ragioneremo noi? CINTIA. Dite il vero, ché a niuno appartengono quanto a noi. ERASTO. Quante dolcezze e gioie ho conseguito in questa vita, tutte l'ho conseguite per vostro mezo.
CINTIA.... Cosí ella pigliando molte volte me in fallo, ma non io lei, sotto sí piacevole inganno ho gustato le estreme dolcezze di amore. Ahi, che non ingannava lei, ma ingannava me stesso, perché abbracciando lei abbracciava la mia ruina, cercando refrigerio in mezo le fiamme e riposo in mezo le pene! Ecco il meglio stato dove mi trovo.
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