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53 La spessa turba aspetta disiando la pugna, e spesso incolpa il venir tardo dei duo famosi cavallieri; quando s'ode dal padiglion di Mandricardo alto rumor che vien moltiplicando. Or sappiate, Signor, che 'l re gagliardo di Sericana e 'l Tartaro possente fanno il tumulto e 'l grido che si sente.

Io mi rivolsi ’n dietro allora tutto a’ miei poeti, e vidi che con riso udito avëan l’ultimo costrutto; poi a la bella donna torna’ il viso. Purgatorio · Canto XXIX Cantando come donna innamorata, continüò col fin di sue parole: ‘Beati quorum tecta sunt peccata!’. E come ninfe che si givan sole per le salvatiche ombre, disïando qual di veder, qual di fuggir lo sole,

47 Norandino ubidisce; ed alla buca de la spelonca ad aspettar si mette, acciò col gregge dentro si conduca; e fin a sera disiando stette. Ode la sera il suon de la sambuca, con che 'nvita a lassar l'umide erbette, e ritornar le pecore all'albergo il fier pastor che lor venìa da tergo.

81 Avea lasciato, come io dissi, Orlando Sobrino in terra; e contra il re Gradasso, soccorrer Brandimarte disiando, come si trovò a piè, venìa a gran passo. Era vicin per assalirlo, quando vide in mezzo del campo andare a spasso il buon cavallo onde Sobrin fu spinto; e per averlo, presto si fu accinto. 82 Ebbe il destrier, che non trovò contesa, e levò un salto, ed entrò ne la sella.

Il luminoso Auspicio accolse e giubilonne in core Lucifero; tra' folti alberi un varco Esplorò disïando, e il passo stanco A un villaggio contenne: un mucchio informe Di povere capanne, una su l'altra Addossate su'l fianco a una montagna, Che di bosco e di nubi il capo ombreggia, E giù giù fino al mar scende e digrada.

45 La bella donna, disiando invano ch'a lei facesse il suo Ruggier ritorno, stava a Marsilia, ove allo stuol pagano dava da travagliar quasi ogni giorno; il qual scorrea, rubando in monte e in piano, per Linguadoca e per Provenza intorno: ed ella ben facea l'ufficio vero di savio duca e d'ottimo guerriero.

nel qual, se 'nteso avessi i prieghi suoi, gia` ti sarebbe nota la vendetta che tu vedrai innanzi che tu muoi. La spada di qua su` non taglia in fretta ne' tardo, ma' ch'al parer di colui che disiando o temendo l'aspetta. Ma rivolgiti omai inverso altrui; ch'assai illustri spiriti vedrai, se com'io dico l'aspetto redui>>.

così la donna mïa stava eretta e attenta, rivolta inver’ la plaga sotto la quale il sol mostra men fretta: che, veggendola io sospesa e vaga, fecimi qual è quei che disïando altro vorria, e sperando s’appaga. Ma poco fu tra uno e altro quando, del mio attender, dico, e del vedere lo ciel venir più e più rischiarando;

Più non diss'ei; ma sorridendo sorse Del basso seggio, e disparendo a volo Scosse le penne luminose, e corse Sovra il seren de lo stellante polo. Ch'era messo del Ciel tosto s'accorse Il Re sublime, onde su l'ermo suolo L'inchina umìle, e disïando aspetta L'ora dal Cielo a sue fatiche eletta.

nel qual, se 'nteso avessi i prieghi suoi, gia` ti sarebbe nota la vendetta che tu vedrai innanzi che tu muoi. La spada di qua su` non taglia in fretta ne' tardo, ma' ch'al parer di colui che disiando o temendo l'aspetta. Ma rivolgiti omai inverso altrui; ch'assai illustri spiriti vedrai, se com'io dico l'aspetto redui>>.