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Aggiornato: 6 luglio 2025
Qui Maso alzavasi sulla predella, e traendo la mano dalla giubba, la sporgeva distesa verso Ramengo. Dentro v'era una donna con un bambino».
Dall'alto della torre di Paola si ammira la grande distesa del mare e le isole di Ischia e di Ponza che nettamente vi si delineano, sotto gli scoscendimenti delle rupi ed i massi grigio-rossastri che ricordano il Monte Solaro di Capri. Ridiscesi poi al lago e tornai per la medesima via a San Felice.
Che quiete per la campagna, che limpidezza nel cielo, quanta dolce malinconia su per que' colli che l'ombra veniva invadendo man mano! giù, giù il piano sottostante sparso di paesetti e di ville biancicanti tra 'l verde degli aranci, la distesa azzurrina del mare, sparsa di vele, erano indorati ancora da' raggi del sole.
<<S'elli avesse potuto creder prima>>, rispuose 'l savio mio, <<anima lesa, cio` c'ha veduto pur con la mia rima, non averebbe in te la man distesa; ma la cosa incredibile mi fece indurlo ad ovra ch'a me stesso pesa. Ma dilli chi tu fosti, si` che 'n vece d'alcun'ammenda tua fama rinfreschi nel mondo su`, dove tornar li lece>>.
Il mare era bello, il cielo sereno; Napoli sublime, distesa sovra i suoi colli, salutava augurando i vascelli che s'allontanavano, fisa al fumo delle vaporiere come al fumo d'imminenti vittorie. Finalmente! L'Italia, che dopo le umilianti sconfitte di Custoza e di Lissa si era con immensi sforzi d'economia e d'ingegno ricostituita una marina e un esercito, li avventava sull'Africa.
La campana ora suonava, suonava a distesa. Era la stessa campana, che aveva un tempo servito a chiamare i messi del Potest
3 marzo. È primavera. È domenica. Suonano a distesa le campane. Domani andrò a Limbiate e qualcosa saprò.... Avrò coraggio di domandare di Lei?... Mi spaventa un tristo presentimento dacchè non ha Ella risposto al mio biglietto.
Ma forse pensò avrò inteso male. La troverò alzata, certamente! E sperò davvero che così fosse. Era la seconda volta soltanto, ch'egli vedeva e che entrava nella camera di una donna. Però la cameretta umile, piccina, dove sul casto lettino di ferro avea veduta distesa la morta, in quel punto non gli attraversò la mente: egli era troppo commosso e turbato.
Il tempo passava ancora, finchè l'eccitazione passando, la lasciava sfinita, con le membra rotte, gli occhi pesti e vacillanti. Tuttavia non andava a letto. Aspettava. Alberto la trovava quasi sempre distesa sul divano, pallida come cera, inerte. E la rimproverava; le diceva: «Dovevi coricarti, dovevi dormire.» Ella non rispondeva nulla.
Sulla piana e sterminata distesa di case vedrebbe delle guglie tedesche ornate di trafori in ferro, come certi tetti della vecchia Norimberga, vicino a basse terrazze candide e disordinate ricordanti Cadice!
Parola Del Giorno
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