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Di' mi chiese un giorno, con la bocca amara se tu ci pensi, non hai ribrezzo di me? Ah, che brutta cosa! E fece un atto di disgusto su medesima; e s'accigliò, e si ammutolì. Un altro giorno, mentre io entravo nella sua stanza, ella si accorse che un odore mi aveva ferito. Gridò, fuori di , pallida come la sua camicia: Vattene, vattene, Tullio. Ti prego! Parti. Ritornerai quando sarò guarita.

E se la cosa amata può impetrar alcuna grazia dal suo amante, vi prego che soffriate questo disgusto e compensiatelo per quando saremo nostri, col ricordo di non aver fatto mai cosa che onestissima non fusse stata. ESSANDRO. Misero me, non ancor conoscete la mia fede a mille segni?

Io rimasi giorno e notte al suo capezzale, sempre vigile, tenuto in piedi da una energia instancabile di cui ero meravigliato io stesso. Con tutte le potenze della mia vita io sostenni quella vita che stava per spengersi. Mi pareva che dall'altra parte del capezzale fosse la Morte in agguato pronta a cogliere l'attimo opportuno per strappare la preda. Io aveva talora veramente la sensazione di trasfondermi nel corpo fragile dell'inferma, di comunicarle un po' della mia forza, di dare un impulso al suo cuore stanco. Le miserie della malattia non m'ispirarono mai alcuna ripugnanza, mai alcun disgusto. Nessuna materialit

Il Vicario affrettandosi si presenta al palazzo di don Pietro Girone duca di Ossuna, vicerè di Napoli per Filippo III re di Spagna . Nel trapassare per le anticamere egli, prima di tutto, con disgusto non piccolo osservò, come le guardie e gli staffieri non si affaccendassero punto ad annunziarlo, secondo che la gravit

L'altra invece di rispondere, esclamò con una specie di trasporto... Voi... voi signora! Ah! come ringrazio Dio, che mi permette di parlarvi, prima di punire quel miserabile. Ai primo suono di quella voce, Adriana trasalì, poi avendo potuto osservar meglio i lineamenti della donna che le parlava, indietreggiò con disgusto ed orrore... Maria la guantaia!

Ne' pochi giorni che scorsero da questo colloquio alla partenza per Miarenti, Montoni non rivolse mai una parola alla nipote; i di lui sguardi esprimevano il suo risentimento; ma Emilia era molto sorpresa com'egli potesse astenersi dal rinnovare il soggetto. Lo fu viemaggiormente vedendo che, negli ultimi tre giorni, il conte non comparve, e che Montoni non ne pronunziò neppure il nome. Parecchie congetture le si affacciarono alla mente; temeva talora che la lite si fosse rinnovata, e fosse riuscita fatale al conte; qualche volta inclinava a credere che la stanchezza e il disgusto fossero state la conseguenza del di lei rifiuto, e ch'egli avesse abbandonato i suoi progetti; da ultimo, s'immaginava che il conte ricorresse allo strattagemma di sospendere le sue visite, ottenendo da Montoni che non lo nominasse, nella speranza che la gratitudine e la generosit

Dove andrai. Mi è indifferente. Lascia tranquilla tua moglie. L'hai spaventata. PIERO si volge. Spaventata? Ma , era inutile dirle.... Ma io credevo che glielo avessi detto tu.... Bene, ora lasciala quieta. Ma no. Entra a sinistra, chiamando. Nicoletta?! Di dentro. Nicoletta?! RAIMONDO, solo, ha un muto scoppio d'ira e di disgusto.

RAIMONDO getta un urlo di sorpresa, di disgusto, levando le braccia al cielo, e va verso il fondo, come per non vederlo, per non udirlo più. PIERO doloroso. Ti faccio schifo? RAIMONDO ritornando. No, mi fai piet

Babbo!... Babbo!... si udì gridare in quel punto da Lalla, che si avvicinava al capanno correndo. Lalla! esclamò Maria; e adesso, al disgusto e alla collera aggiungendosi il timore di poter essere sorpresa dalla propria figliuola, respinse il duca, facendolo rinculare d'un passo.

Alzò le spalle stizzosamente: rimase poi immobile con gli occhi fissi nel vuoto, un po' inclinato in avanti, appoggiato coi gomiti su i guanciali. Livido, sformato dalla stanchezza e dal disgusto, egli sembrava così in aspettazione d'un agguato, attento al più piccolo romore, stuzzicato dall'ansiet