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Aggiornato: 17 giugno 2025
che da quest'altra a piu` a piu` giu` prema lo fondo suo, infin ch'el si raggiunge ove la tirannia convien che gema. La divina giustizia di qua punge quell'Attila che fu flagello in terra e Pirro e Sesto; e in etterno munge le lagrime, che col bollor diserra, a Rinier da Corneto, a Rinier Pazzo, che fecero a le strade tanta guerra>>. Poi si rivolse, e ripassossi 'l guazzo. Inferno: Canto XIII
che da quest'altra a piu` a piu` giu` prema lo fondo suo, infin ch'el si raggiunge ove la tirannia convien che gema. La divina giustizia di qua punge quell'Attila che fu flagello in terra e Pirro e Sesto; e in etterno munge le lagrime, che col bollor diserra, a Rinier da Corneto, a Rinier Pazzo, che fecero a le strade tanta guerra>>. Poi si rivolse, e ripassossi 'l guazzo. Inferno: Canto XIII
Unde il fuoco della tua caritá non si debba né può tenere che tu non apra a chi bussa con perseveranzia. Adunque apre, diserra e spezza e' cuori indurati delle tue creature: non per loro che non bussano, ma fallo per la tua infinita bontá e per amore de' servi tuoi, che bussano a te per loro. Dá lo', Padre etterno, ché vedi che stanno a la porta della Veritá tua e chiegono.
Quivi e` la sapienza e la possanza ch'apri` le strade tra 'l cielo e la terra, onde fu gia` si` lunga disianza>>. Come foco di nube si diserra per dilatarsi si` che non vi cape, e fuor di sua natura in giu` s'atterra, la mente mia cosi`, tra quelle dape fatta piu` grande, di se' stessa uscio, e che si fesse rimembrar non sape.
Ma ditemi: che son li segni bui di questo corpo, che la` giuso in terra fan di Cain favoleggiare altrui?>>. Ella sorrise alquanto, e poi <<S'elli erra l'oppinion>>, mi disse, <<d'i mortali dove chiave di senso non diserra, certo non ti dovrien punger li strali d'ammirazione omai, poi dietro ai sensi vedi che la ragione ha corte l'ali.
dimmi se Romagnuoli han pace o guerra; ch'io fui d'i monti la` intra Orbino e 'l giogo di che Tever si diserra>>. Io era in giuso ancora attento e chino, quando il mio duca mi tento` di costa, dicendo: <<Parla tu; questi e` latino>>. E io, ch'avea gia` pronta la risposta, sanza indugio a parlare incominciai: <<O anima che se' la` giu` nascosta,
che' per tal donna, giovinetto, in guerra del padre corse, a cui, come a la morte, la porta del piacer nessun diserra; e dinanzi a la sua spirital corte et coram patre le si fece unito; poscia di di` in di` l'amo` piu` forte. Questa, privata del primo marito, millecent'anni e piu` dispetta e scura fino a costui si stette sanza invito;
Quivi e` la sapienza e la possanza ch'apri` le strade tra 'l cielo e la terra, onde fu gia` si` lunga disianza>>. Come foco di nube si diserra per dilatarsi si` che non vi cape, e fuor di sua natura in giu` s'atterra, la mente mia cosi`, tra quelle dape fatta piu` grande, di se' stessa uscio, e che si fesse rimembrar non sape.
orando a l'alto Sire, in tanta guerra, che perdonasse a' suoi persecutori, con quello aspetto che pieta` diserra. Quando l'anima mia torno` di fori a le cose che son fuor di lei vere, io riconobbi i miei non falsi errori. Lo duca mio, che mi potea vedere far si` com'om che dal sonno si slega, disse: <<Che hai che non ti puoi tenere,
ché per tal donna, giovinetto, in guerra del padre corse, a cui, come a la morte, la porta del piacer nessun diserra; e dinanzi a la sua spirital corte et coram patre le si fece unito; poscia di dì in dì l’amò più forte. Questa, privata del primo marito, millecent’ anni e più dispetta e scura fino a costui si stette sanza invito;
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