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Aggiornato: 24 maggio 2025
I primi possono infiammare o eccitare i galeotti fino all'omicidio l'odio personale può erompere con una morsicata che mangi via il naso o strappi fuori un orecchio o lasci un guazzo sanguinoso nel collo e la vendetta specialmente tra i delinquenti del Mezzogiorno, quali erano quelli di Finalborgo si compie quasi sempre con lo «sfiguramento». Vale a dire facendovi uno sberleffo che vi renda orribili tutta la vita, come la celebre fioraia milanese scomparsa dalla scena col viso illustrato dal rasoio di un malnato.
che da quest'altra a piu` a piu` giu` prema lo fondo suo, infin ch'el si raggiunge ove la tirannia convien che gema. La divina giustizia di qua punge quell'Attila che fu flagello in terra e Pirro e Sesto; e in etterno munge le lagrime, che col bollor diserra, a Rinier da Corneto, a Rinier Pazzo, che fecero a le strade tanta guerra>>. Poi si rivolse, e ripassossi 'l guazzo. Inferno: Canto XIII
La divina giustizia di qua punge quell’ Attila che fu flagello in terra, e Pirro e Sesto; e in etterno munge le lagrime, che col bollor diserra, a Rinier da Corneto, a Rinier Pazzo, che fecero a le strade tanta guerra». Poi si rivolse e ripassossi ’l guazzo. Inferno · Canto XIII Non era ancor di l
Luigi Gonzaga, signore di Sabbioneta nel Mantovano, soprannomato il Rodomonte, al dir del Guazzo, storico contemporaneo, ogni grosso ferro di cavallo apriva, e spezzava di una sola scossa una fune grossa come cinque corde d'arco.
La divina giustizia di qua punge quell’ Attila che fu flagello in terra, e Pirro e Sesto; e in etterno munge le lagrime, che col bollor diserra, a Rinier da Corneto, a Rinier Pazzo, che fecero a le strade tanta guerra». Poi si rivolse e ripassossi ’l guazzo. Inferno · Canto XIII Non era ancor di l
Presso a quella stava Guazzo in mesto atteggiamento confabulando con due confratelli Della-Morte, che così appellavansi i membri d'una religiosa compagnia di cui era incarico il recare i trapassati a sepoltura. Quando Guazzo ebbe veduti que' tre sorvegnenti, "È tardi, esclamò con malinconica voce: altro non rimane a fare per lui che porlo sotto terra".
S'aveva imparate non so che frasi sul pittore universale e faceva di tutto: lui frescante, lui acquarellista, lui pittore ad olio, a guazzo, con l'encaustico; lui pittore di genere e di storia; lui ornatista, fiorista, figurista, paesista, prospettista, ritrattista, internista, animalista, scenografo.
Giunti in fondo alla rupe, sulle sabbie della riva, presso la quale Guazzo e Trincone aveano condotto il navicello, entrarono in esso, e dopo che Falco s'ebbe assicurato che erano stati posti gli archibugi e i coltelli nel cassone, collocato su quello il suo moschetto, ordinò si spingessero al largo. Allontanati che si furono un mezzo trar di balestra, si fece loro udir da lontano un canto misurato in coro. "Tieni qui ferma la barca, disse tosto Falco a Trincone, che parmi ascoltar voci che siano della compagnia della Morte; essa si recher
che da quest'altra a piu` a piu` giu` prema lo fondo suo, infin ch'el si raggiunge ove la tirannia convien che gema. La divina giustizia di qua punge quell'Attila che fu flagello in terra e Pirro e Sesto; e in etterno munge le lagrime, che col bollor diserra, a Rinier da Corneto, a Rinier Pazzo, che fecero a le strade tanta guerra>>. Poi si rivolse, e ripassossi 'l guazzo. Inferno: Canto XIII
Spuntava intanto lambendo gli scogli della sponda l'aspettato navicello che Trincone e Guazzo conducevano remigando. Quel debole raggio di sole che aveva salutato il giorno era sparito, fosca cresceva la sera, e nubi di bigio colore occupando tutto il cielo posavano sulle sommit
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