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Aggiornato: 23 giugno 2025


Secondo la mente di quel Concilio, monsignor Bonomi vescovo di Vercelli fu delegato a visitare la diocesi comasca. Entrò in Valtellina, mandando voce di recarsi a titolo di salute ai bagni di Bormio. Ma poiché si diede ad esercitarvi l'uffizio suo, i Grigioni mandarono intimandogli che, se veramente intendeva venire a cercare sanit

Si riunivano i Guelfi sotto le bandiere dei Duchi di Baviera, stipite delle case di Hannover, di Brunswich, e di Modena: i Ghibellini si erano posti a capo i Duchi di Svevia, e così si chiamavano dal castello di Gibeling, che questi Duchi possedevano nella diocesi di Augusburgo.

I Borboni avevan tenuto sodo a questa prerogativa reale, perchè per un articolo del concordato del 1819, il vescovo aveva, oltre le sue funzioni spirituali, la missione di vegliare sullo spirito pubblico della diocesi e di riferire alle autorit

Più lontano noi scorgiamo anche i monti di fronte a S. Germano, su cui sorgono Rocca d'Evandro (propriamente Bantra), S. Elia, S. Pietro in Fine, sui quali emerge l'alto Aquilone. La maggior parte di questa bella pianura apparteneva alla diocesi di Montecassino e parecchi di questi paesi, di queste citt

Nella nostra diocesi, un sacerdote complice di un peccato contro la castit

Al Vaticano furono donati, in quell'occasione, parecchi milioni, sia per le collette singole delle varie diocesi, sia per offerte private. Si contarono a Roma da 50.000 a 70.000 forestieri; ne vennero da tutte le Provincie del Regno d'Italia. Ciò dimostrava che la rottura, fra il popolo d'Italia e la Chiesa, non era poi tanto grave come si era voluto far credere.

L'arcivescovo di Ravenna giunse a Roma, ma non presto com'egli se lo aveva immaginato; perocchè gli fu d'uopo permanere alquanti nella sua vasta diocesi per darvi sesto agli affari. Se ne sbarazzò però quanto più presto e quanto meglio potè, ed i primi che avanzaronsi a salutarlo a Roma al suo arrivarvi furono il vescovo di Bovino e Cencio figlio di Stefano, prefetto della citt

In tutta la provincia della Dalmazia, compresavi quella piccola porzione d'Albania che le conquiste de' Turchi non valsero a togliere alla Repubblica, la giurisdizione ecclesiastica era spartita in tredici diocesi, due arcivescovili ed undici vescovili. Ogni capoluogo di quelle diocesi, mutate poi in divisioni politiche, era validamente fortificato, e vi si contavano dieci altre castella; ognuna delle quali, non meno che le citt

Alle diocesi e province furono posti governatori di vari nomi, rectores, proconsules, vicarii, ecc. I tributi furon dati a riscuotere a que' decurioni, fattine garanti e quasi impresari; ondeché fuggivasi tal dignitá diventata carico pesantissimo, e gl'imperatori sforzavano le famiglie a serbarla od assumerla.

⁴⁴⁸ Vedi sonetto siciliano inedito nel ms. segnato 2 Qq D 30 della Biblioteca Comunale di Palermo, e Villabianca, Diario, in Bibl., v. XXVII, p. 4, e v. XXVI, pp. 198-200. ⁴⁴⁹ Hager, Gemälde, p. 192. ⁴⁵⁰ Avviso a stampa in data del 18 marzo 1796, a firma del Vicario generale della Diocesi di Palermo.

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