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Aggiornato: 6 giugno 2025


La sera del 30 giugno. Lina aveva chiesto il permesso di passare la notte in casa sua. E le era stato accordato da Antonietta, che pensava la ragazza vaga di andarsene a godere la festa delle Cascine con le sue amiche, non rivedute più da tanto tempo. Invece Lina si indirizzò subito verso la via San Miniato fra le Torri e salì la scaletta della Torre, che era dinanzi ad un vecchio albergo.

«Quanti inverni hanno scavato le rughe della mia fronte? Quante vite si sono spente dinanzi a me?... Non ne conosco più il numero. Le fila di mille avvenimenti trascorsi si tessono nella mia memoria; io ho visto le guerre e le paci, le feste dei potenti e le rivoluzioni dei deboli, le carestie e le abbondanze, gli esodi e le pestilenze; ho visto siccidi inverni ed estati piovose, vizii premiati e virtù neglette; ho visto il cieco avvampare delle passioni, l'accorto tramare degli interessi, le lacrime unirsi ai sorrisi, gli eroismi alle vilt

Il direttore delle prigioni, intanto che i guardiani andavano a prendere l'accusata per condurla dinanzi al magistrato, riferiva a quest'ultimo che il contegno di lei, nei due giorni di prigionia, era stato quello di chi non solamente è tranquillo ma sfida i sospetti.

Egli si fermò dinanzi la rekùba e stette immobile, guardando le finestre della casupola, poi girò e rigirò parecchie volte attorno, tornò a fermarsi, prese l'oggetto allungato che era una rabâda, sorta di chitarra e trasse alcuni suoni melanconici, flessibili.

S'internarono tutti e tre sotto la foresta seguendo un sentiero ombreggiato da magnifici tamarindi e giunsero, dopo una mezz'ora, dinanzi a una gran spianata cosparsa di colonne infrante, d'arcate cadenti ornate di mille ghirigori in mezzo ai quali spiccava l'ibis religiosa degli antichi nubiani e seminata da grandi sfingi, di statue colossali semi-coperte dalle piante arrampicanti e da ammassi di rottami.

Un diavolo è qua dietro che n’accisma crudelmente, al taglio de la spada rimettendo ciascun di questa risma, quand’ avem volta la dolente strada; però che le ferite son richiuse prima ch’altri dinanzi li rivada. Ma tu chi se’ che ’n su lo scoglio muse, forse per indugiar d’ire a la pena ch’è giudicata in su le tue accuse?».

Tosto che ’l duca e io nel legno fui, segando se ne va l’antica prora de l’acqua più che non suol con altrui. Mentre noi corravam la morta gora, dinanzi mi si fece un pien di fango, e disse: «Chi se’ tu che vieni anzi ora?». E io a lui: «S’i’ vegno, non rimango; ma tu chi se’, che se’ fatto brutto?». Rispuose: «Vedi che son un che piango».

dinanzi a noi, tal quale un foco acceso, ci si l’aere sotto i verdi rami; e ’l dolce suon per canti era gi

EUFRANONE. Fui padre d'una e, se mi è lecito dir, onestissima figlia; e i vostri nepoti per particulari interessi me l'han uccisa e infamata. DON RODORIGO. Quando il reo è di gran merito si procede alla sentenza con piú riguardo. EUFRANONE. La morte e innocenza di mia figlia gridano dinanzi al tribunal di Dio giustizia contro i vostri nepoti, ché non restino invendicate.

La confessione del suo fallo non l'era mai stata così grave. Non dinanzi al sacerdote, avvezzo a quetar gli scrupoli della sua coscienza, non dinanzi alla madre, la cui leggerezza colpevole aveva avuto tanta parte nella sua caduta.

Parola Del Giorno

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