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Aggiornato: 25 giugno 2025
Ma do bene licenzia alle dimonia e agli altri nemici de l'uomo che percuotano l'altre porte; ma questa, che è la principale, no, ché conserva la cittá de l'anima. È vero che ha la guardia del libero arbitrio, che sta a questa porta: hogliele dato libero, che dica sí e no, secondo che gli piace. Molte sonno le porte che ha questa cittá.
Rimane forte, participando della fortezza mia e potenzia, facendola forte e potente contra la propria passione sua sensitiva, contra le dimonia e contra 'l mondo.
Come eziandio li demòni rendono gloria e loda a Dio. Questi stanno in questa vita ad aumentare la virtú ne' servi miei, sí come le dimonia stanno ne l'inferno come miei giustizieri e aumentatori: cioè facendo giustizia de' dannati, e aumentatori a le creature mie che sonno viandanti e peregrine in questa vita, facte per giognere a me termine loro.
Le dimonia s'ingegnano di pervertire le mie creature e trarle della grazia e riducerle a la colpa del peccato mortale, acciò che di quel male che essi hanno in loro medesimi, di quello abbino le creature.
E perché Io in salute de l'anime gli avevo posti in tanta excellenzia, non si ristavano mai, sí come pastori buoni, di rimectere le pecorelle ne l'ovile della sancta Chiesa. Unde essi per affecto d'amore e fame de l'anime si mectevano a la morte per trarle delle mani delle dimonia.
Se Io lo' do pena da parte delle dimonia, permectendo lo' le molte temptazioni per provarli nella virtú, sí come Io ti dixi di sopra, essi resistono con la volontá, la quale hanno fortificata in me, umiliandosi e reputandosi indegni della pace e quiete della mente e reputandosi degni della pena. E cosí passano con allegrezza e cognoscimento di loro senza pena affliggitiva.
Bene il provavano, questi gloriosi e dilecti miei, che neuna cosa a l'anime loro poteva nuocere: anco essi nocevano agli uomini e a le dimonia, e spesse volte ne rimanevano legate per la virtú e potenzia che Io l'avevo data sopra di loro. Questo era perch'Io rispondevo a l'amore, fede e speranza che avevano posta in me.
Sonno devoratori de l'anime ricomprate del sangue di Cristo, divorandole con molta miseria, in molti e in diversi modi; e di quello de' poveri ne pascono e' figliuoli loro. O templi del diavolo, Io v'ho posti perché voi siate angeli terrestri in questa vita, e voi sète dimòni e preso avete l'officio delle dimonia.
Pensa che in su quella extremitá l'uomo che iniquamente è vissuto le dimonia l'accusano, el mondo e la propria fragilitá; e none il lusenga né li mostra il dilecto colá dove era l'amaro, né la cosa perfetta colá dove era imperfeczione, né il lume per la tenebre, sí come fare solevano nella vita sua: anco mostrano la veritá di quello che è.
Le dimonia dánno tenebre di quelle che hanno per loro, e ministrano crociati tormenti; sottraggono l'anime dalla grazia con molte molestie e temptazioni, per reducerle a la colpa del peccato mortale, ingegnandosi di farne quello che essi possono: bene che neuno peccato possa cadere ne l'anima piú che essa voglia; ma essi ne fanno quel che possono.
Parola Del Giorno
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