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Aggiornato: 1 giugno 2025
Qui tacque il servo; e la Reina volse Il volto impresso di più reo tormento Verso le membra d'Ottomano, e sciolse Voce interrotta da mortal lamento: Ah mio Re, cui nemico empio mi tolse Quando più n'era il mio desir contento, Sì poco dunque la mia fede espressi, Che tu venirne in dubbio unqua dovessi?
Di duo desiri la speranza avrei Cara morendo, ch'a le patrie genti S'esprimesser veraci i desir miei; E questi in guerra ch'io soffrii tormenti; Forse andranno col
Gli ampii tesor, che per ben lunga etate Frenando i suoi desir gli avi serbaro, S'aperser tutti; ed a le squadre armate I regni i Re cortesi anco donaro; Non fu per opra di si gran pietate, Non fu man scarsa e non fu petto avaro, E nulla altra vaghezza altrui ritenne, Ma ciascuno al desir giunse le penne.
Di tanti suoi desir non ben sicuro Volge in un sol pensier cose infinite; Al fin va, dove al ciel stellante e puro Asfaltide diffonde alta mefite; Quinci si scaglia più che l'ombre oscuro Per l'ombre oscure a la citt
Però mai sempre al suo desir ritrosa Serbò la figlia in solitario letto; Ed ella il sofferì; perch'amorosa Non avea, ch'Erimanto, altro diletto; Ed a ben sostener la fiamma ascosa Dentro le vene, onde struggeasi il petto, Tenea, quando poteva, il guardo intento A rimirarlo, e feane il cor contento.
V ano ha il pensier ed il desir inutile, E sser chi crede un cielo a questo simile. R idi, cor mio, ché cosa verisimile T ornar un'alma a Dio non è, ma futile. I tene, leggi, e voi scritture ambigue, T empo ch'eterno sia gli dèi s'appropriano, E pel nostro sperar di risa scoppiano. Inclinatio sordidae mentis ad illicita.
Ma che novo desir mi punge il core di levarmi da terra? Oh, ch'i' mi sento mutar di fuori e farmi un bianco augello: le man, gli omeri, il capo, il collo, il petto tutti si veston di novelle piume; gi
25 Come ella s'orna e come il crin dispone studia imitarla, e cerca il più che sai di parer dessa, e poi sopra il verrone a mandar giù la scala ne verrai. Io verrò a te con imaginazione che quella sii, di cui tu i panni avrai: e così spero, me stesso ingannando, venir in breve il mio desir sciemando.
Ognor amai sublimi oggetti, e ognora Un più di tutti: ah! quei non era Iddio, Non era il sommo Ben ch'or m'innamora! Ma fra i cuori mortali era il più pio Ch'io conoscessi, era alcun nobil cuore Che a virtute innalzasse il desir mio. Quai debbo grazie renderti, o Signore, Che fra mie cieche idolatrie pur mai In belt
Ma di tornar più al campo non gli diede il cor; ch'ivi apparir non avria fronte: che per quel che vantossi, troppo scorno gli saria farvi in tal guisa ritorno. 56 Di pur cercar nuovo desir lo prese colei che sol avea fissa nel core. Ma tornar voglio alla figlia d'Amone.
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