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Aggiornato: 8 maggio 2025


Napoleone si servì dei partiti repubblicani come aiuto a salire; e odiava i legittimisti come i peggiori nemici della propria dominazione. Cesare era un vero democratico, amava il popolo e avrebbe sdegnato il dileggio napoleonico contro la «canaglia». Sotto la tirannide di Silla ebbe a soffrire per le sue convinzioni democratiche, e il suo odio contro gli aristocratici comprendeva non solo i propri nemici, ma anche i nemici del popolo. Egli legò il proprio potere alla più popolare delle magistrature, al tribunato, e quando da monarca si sollevò, come si addice al genio, sull'unilateralit

La sala d'aspetto frapponevasi alla camera del dittatore e alle camere degli aiutanti. Nella prima di queste, la sera, ritornati dal campo, convenivamo in parecchi a colloquî geniali, a ciarle e a dispute politiche. Parte del quartiere generale professava opinioni democratiche, una parte seguiva le dottrine del conte di Cavour, e altri, particolarmente addetti ai servigi privati di Garibaldi, non s'affannavano gran che fra le due tendenze, e stavansene paghi di ripetere le opinioni e i detti di lui. Al comando del quartiere generale venne assunto da qualche settimana il colonnello Paggi. Il Paggi, buon soldato, ardente fautore della Casa di Savoia e della libert

Lalla era di gusto fine, delicato; aveva il temperamento e i nervi aristocratici; per ciò, la corruzione profonda, ma raffinata, del marchese di Vharè, si rivestiva agli occhi suoi di nuove attrattive al confronto delle marachelle democratiche e trivialucce dei giovani provinciali di Borghignano, le quali consistevano nell'andare a cena colle coriste e le ballerine sudice e sbilenche, nell'ubriacarsi rumorosamente col vino da fiasco o colla birra, nel rovinarsi, a poco a poco, ai tavolini delle trattorie e colle carte nostrane, senza il lusso e l'effetto drammatico di una bella catastrofe rumorosa.

Di tal modo il nostro Giuda scroccò l'apostolato, ed egli riuscì per qualche tempo a gabbare la buona fede dei santi colleghi, mostrandosi entusiasta delle nuove dottrine, e propagatore zelante delle idee più liberali e democratiche.

Di qui, nel socialismo mussoliniano, l'andatura dogmatica e chiesastica, l'intolleranza, il dispregio per il contenuto reale delle riforme democratiche, la rivoluzione come letteratura, la preparazione a freddo dello sciopero generale e di giornate di sangue, e sino, indice certo dei risultati che si minacciano, le confessate preferenze per la reazione; di qui ad esso le mal celate simpatie di quanti sanno che mettere il socialismo contro il radicalismo significa spezzare lo sforzo democratico, impedire al partito radicale la sua essenziale funzione, che è quella di raccogliere in un fascio, contro la reazione, le forze di avvenire, per organizzare e preparare una democrazia di governo; di qui, negli imminenti comizii, lo spettacolo, ad es., di una candidatura di Zibordi contro Bonomi, di Montemartini contro Cabrini e le polemiche ardenti di socialisti contro socialisti.

E forse, il Modena stesso prestò fede alla diceria; tanto, che dopo aver tentato con sorte non migliore le democratiche scene del Carcano, da ultimo, con dispettosa modestia, scese a rappresentare il Saulle in un oscuro teatruzzo in contrada di San Simone. L'ultima rappresentazione del più grande attore tragico che l'Italia ricordi, fu data a Milano in un teatro da marionette.

L'Italia non può, senza gettare improvvidamente i germi di una rivoluzione sociale, porsi contro questo moto di organizzazione sindacale. Con il suffragio universale essa è giunta all'estremo delle riforme genericamente democratiche e formali; conviene ora affrontare la questione sostanziale, quella cioè del nuovo assetto delle forze sociali e dei rapporti fra esse e i poteri pubblici.

In questo schema, sostanzialmente così semplice, si svolsero i contrasti e le lotte, solo a brevi tratti vivaci ed appassionate, dei partiti politici italiani. Il lento ma sicuro progresso delle idee democratiche affaticava nelle profondit

Giolitti sente il bisogno di rivolgersi quando vuol fare accettare dalla Camera riforme democratiche. E le vicende del ministero Giolitti provano come sia inefficace e quasi nulla l'opposizione dei due gruppi estremi, quando essi si scindono dal radicalismo o fanno da . Il partito radicale oggi

Repubblicani, come il lettore vede, molti di essi; ma giudicavano dover oramai la repubblica, non essere imposta da faziosi artifici di rivoluzionari, sibbene esser gradualmente preparata, perchè potesse più tardi fiorire spontanea dallo sviluppo stesso delle istituzioni democratiche e della nuova coscienza di popolo che le andava facendo e vi si andava facendo dentro¹. Quindi collaborazione con uomini politici di altri partiti, di Destra anche, per il raggiungimento, via via, di queste riforme, e per assicurarne, contro pericoli varî, le condizioni essenziali. La tutela delle libert

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