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Le si voleva impedire di tenere aperto il teatro quando era aperto quello di S.a Cecilia, e non si teneva conto del regio dispaccio del 1746, che imponeva restassero «ambi li teatri senza distinzione aperti» correndo «egualmente la fortuna»; e poichè a pochi mesi di distanza erasi dimenticata la precedente sentenza dell’autorit

¹²⁵ Gorani, op. cit., t. I, p. 47. Questa cifra, per chi vi si fermi sopra con attenzione, è molto interessante. Quarantacinque mila onze valevano mezzo milione di bolle; e mezzo milione di bolle rappresentavano cinquecentomila Siciliani sollecitanti la licenza dell’uso delle carni, delle uova, dei caci, del latte ecc. La popolazione d’allora, in tutta l’Isola, era di 2 milioni; sicchè una quarta parte di essa cercava di mettersi in regola con la chiesa, con la propria coscienza e anche col proprio stomaco per quanto poco fosse esigente. Poteva, è vero, partecipare alle ragioni dell’acquisto il timore di essere scoperti trasgressori d’un precetto chiesastico, che è quanto dire civile e magari politico; ma al religioso non prevaleva certamente il timore delle pene corporali dell’autorit

... disposta a preferire qualunque lotta, qualunque rischio e financo la perdizione all’ozio lugubre del suo carcere. Nessuna traccia dell’autorit

Strane le vicende della Vicaria! Nata come fondaco della Dogana e come sede dei tribunali fra il 1578 ed il 1593 sotto tre Vicerè: Marcantonio Colonna, il Conte d’Albadelista (il famoso jettatore del ponte di Piedigrotta alla Cala) e Arrigo de Gusman, a spese del Senato, l’eterno banchiere che vi erogò centinaia di migliaia di scudi; essa stette sotto la giurisdizione dell’autorit

Dittatore di Sicilia e di Napoli, la sua amministrazione fa continuamente insidiata e i suoi uomini bersagliati dalle calunnie. Nulladimeno, giunto a Marsala, egli aveva proclamato Vittorio Emanuele Re d’Italia; tutti i suoi decreti portavano in capo le parole: «Vittorio Emanuele» ed erano in nome del Re intestate le sentenze dell’autorit

Se noi guardiamo un po’ addentro in questo oscuro episodio, troviamo che il sospetto può nascere non tanto dalle relazioni palesi di Giuliano con la cugina Eusebia quanto dal suo contegno verso la moglie Elena. Giuliano, come sappiamo,⁴²⁵ fu due volte a Milano, durante il soggiorno della bella imperatrice, la prima nel 354, chiamatovi, dopo la morte del fratello Gallo, per esservi processato e certamente ucciso, se Eusebia non fosse intervenuta. Giuliano fu relegato a Como e poi mandato ad Atene; la seconda volta, sul finir del 355, per esser investito dell’autorit