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Se noi guardiamo un po’ addentro in questo oscuro episodio, troviamo che il sospetto può nascere non tanto dalle relazioni palesi di Giuliano con la cugina Eusebia quanto dal suo contegno verso la moglie Elena. Giuliano, come sappiamo,⁴²⁵ fu due volte a Milano, durante il soggiorno della bella imperatrice, la prima nel 354, chiamatovi, dopo la morte del fratello Gallo, per esservi processato e certamente ucciso, se Eusebia non fosse intervenuta. Giuliano fu relegato a Como e poi mandato ad Atene; la seconda volta, sul finir del 355, per esser investito dell’autorit

Tutti li frisaturi⁴⁴⁰ Di pila fannu un traficu, e vìnninu favuri! Fineru li suspetti, scrupuli non cc’è chiù D’esaminari e vìdiri.... di quali testa ?⁴⁴¹. ⁴⁴⁰ Frisaturi, voce qui usata nel significato di persone che trafficassero di capelli posticci, di ricciaie e di parrucche. ⁴⁴¹ Cicalate, p. 354.

Ammiano Marcellino, nato da nobile famiglia, in Antiochia, entrò, giovinetto ancora, nella carriera delle armi, ebbe alti uffici, e prese parte ad importanti imprese. Nel 350, fu, dall’imperatore Costanzo, destinato ad accompagnare il generale Ursicino, a cui era affidata la difesa dell’Oriente. Nel 354 venne a Milano, con lo stesso Ursicino, e seguì costui nelle Gallie, onde domare la ribellione di Silvano. Ucciso Silvano, fu rimandato in Oriente dove era ancora quando Giuliano prese il posto di Costanzo. Egli fu un devoto e fedele ammiratore del giovane sovrano e lo accompagnò nella spedizione di Persia. Avvenuta la catastrofe di Giuliano, pare che Ammiano abbandonasse la carriera militare, e si ritirasse a vita riposata in Roma, dove, come sappiamo da una lettera di Libanio, scrisse le sue storie che ci giunsero in condizione frammentizia. Ammiano Marcellino è un testimonio prezioso per la serena imparzialit

Bart. de Neocastro, cap. 14. Saba Malaspina, cont., pag. 354. Montaner, cap. 43. D'Esclot, cap. 81. Annali Genovesi, in Muratori, R. I. S. Tom. VI, pag. 576. Giachetto Malespini, cap. 209. Gio. Villani, lib. 7, cap. 61. Cron. anonima della cospirazione di Procida, loc. cit, pag. 264.

Giuliano rimase, per tre anni, tranquillo, assorto negli studi, quando nel 354, improvvisamente, si vide di nuovo travolto nei pericoli e nelle agitazioni. Costanzo, riprendendo le antiche abitudini, e prestando orecchio alle insinuazioni dei cortigiani che lo circondavano, faceva assassinare, a Pola, Gallo, il fratellastro di Giuliano, da lui, tre anni prima, chiamato alla dignit