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Aggiornato: 5 giugno 2025


Agnini, che si oppose alla proposta Cavallotti, chiedendo che rimanesse constatata nel processo verbale, ad edificazione dei posteri, la frase che disonorava soltanto chi l'aveva pronunziata. A questa violenza che non è energia e scorrettezza di linguaggio dell'on.

La violenza del linguaggio e la esagerazione iperbolica cominciarono a far capolino nella relazione dell'on. Crispi, che precede il decreto di proclamazione dello Stato di assedio, nella quale è detto: i moti furono provocati da gente dedita ad ogni sorta di delitti; saccheggi, incendî, rapine si commisero in QUASI TUTTI i comuni dell'isola.

Il male è nel paese e si rispecchia nella sua rappresentanza legale. Lo constatai un anno fa in Banche e Parlamento di fronte alla onnipotenza dell'on. Giolitti; lo constato qui, di fronte alla onnipotenza dell'on. Crispi; constatai l'aberrazione morale dilagante colla tregenda bancaria; constato l'aberrazione giuridica, politica e sociale incarnatasi nella reazione.

De Felice e mostravano che i nemici dello Statuto, dei plebisciti e delle leggi, gli adulteratori della storia erano al banco dei ministri; indarno! La Camera che nel 1869, tenera delle proprie prerogative, non volle ammettere la flagranza a danno dell'on.

Per parte mia sin dal primo iniziarsi della discussione, il 21 febbraio, con quanta più forza potei, all'annunzio di certe cospirazioni e di certi pericoli, gridai: È falso! È falso! È falso! E l'on. Crispi allora solennemente affermò che c'erano documenti, che avrebbero schiacciate le mie affermazioni! I primi atti, le prime parole e i primi scritti dell'on.

E così la Camera dette l'ultimo passo sulla via dell'approvazione degli arbitri sterminati, e accettando i comodi ed onesti scrupoli dell'on. Palberti, lasciò che governo e Cassazione vedessero loro in quanto alle competenze dei Tribunali militari; e l'una e l'altra provvidero... nel modo conosciuto.

Vero è che egli raccoglie ciò che merita: accoglienze strettamente e glacialmente ufficiali dai suoi dipendenti, talvolta urli e fischi dagli imperterriti Gavroche isolani, che non sanno valutare e temere abbastanza i benefizî e i pericoli dello Stato di assedio: ma in compenso lo conforta il brindisi laudatorio dell'on. Marchese di San Giuliano...

E i fatti non potevano essere più inconsultamente scellerati. Ecco la ragione del severo giudizio: Dalla circolare del generale Morra di Lavriano, da accenni e telegrammi dell'on.

L'on. Altobelli fu felicissimo nello studio comparativo tra la legge francese sullo Stato d'assedio e la legge italiana che esclude di poter fare ciò che fece il governo; contro le leggere asserzioni dell'on.

E quale risultato potrebbe avere qualunque buona legge economico-sociale, di fronte ai mezzi finanziari che mancano per eseguirla, ci lascia indovinare il disegno di legge agraria dell'on. Crispi.

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