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Aggiornato: 29 giugno 2025


Indico in passando il valente professore e naturalista napoletano Oronzio Costa onore d'Italia e dell'Assemblea avvegnacchè egli prenda poca parte ai nostri lavori parlamentari. Egli è uno dei caratteri i più diritti ed i più onesti dell'Italia meridionale.

Il signor Giovanni Lanza ha lasciato, come Presidente della Camera Piemontese, legato di odio alla sinistra, che lo addimandava un gendarme, perchè toglieva inesorabilmente la parola ai membri di questa parte dell'assemblea. Senza averne ben l'aria, il signor Lanza è intollerante come un cattolico. La sua presidenza della destra è inesplicabile; perocchè nulla in lui rivela la supremazia, l'abbondanza e novit

Gli uomini, che avevano retto mentre durava la lotta, mal potevano seguire a reggere nei nuovi tempi che si preparano. Il mandato ad essi affidato cessava di fatto, ed essi si affrettarono a rassegnarlo nelle mani dell'Assemblea.

Composte le cose dei papi, eleggendone un quarto, Enrico cavalca sopra Capua. Drogone conte di Puglia e Rainulfo conte di Aversa gli fanno quivi riverenza, e lo donano di cavalli e danari. In ricambio hanno investitura del paese conquistato sulle terre imperiali. Quella del papa non bastava dunque loro, domanda balbettando un membro dell'assemblea.

Si rise! sclama Gregorio ghignando. E poi? Ed i legati? Oh! quanto ai legati essi non si scomposero per ire per beffe. Chè anzi allora presentarono la vostra lettera ad Enrico. Questi, borioso per aver domata Sassonia, la lesse, e ad alta voce alcuni pezzi ne recitò, tra i cachinni dell'assemblea. E non sapreste per avventura, bel cavaliere, quali fossero codesti pezzi?

Se, infatti, il presidente avesse voluto mantenere, anche malgrado dell'assemblea nazionale, il potere monarchico di cui godeva come capo dell'amministrazione, sarebbe stato fermato sulla sua via dal principale ostacolo: la completa mancanza nel parlamento di un partito bonapartista visibile.

Voi dunque, decretando che l'Assemblea repubblicana starebbe in Roma, decretavate a un tempo e inevitabilmente la morte della repubblica e dell'Assemblea.

Il consiglio era eccellente, dice un membro dell'assemblea, perchè l'imperatore, mal doveva tollerare che nei suoi Stati si andasse levando gigantesca una dominazione novella, di uomini non mai sazi di guerre mai pieghevoli. Proprio così, ser cavaliere, soggiunse il campione.

Il popolo ha innanzi l'esempio di Civitavecchia; e sa che di mezzo alle bajonette straniere, l'indipendenza dell'Assemblea e del governo non sarebbe più che una vana parola.

«Le opinioni a poco a poco si rivelarono. Era cosa buona, era la educazione preparatoria, che voi non davate al popolo, offertagli dai migliori fra' suoi fratelli perchè il giorno dell'assemblea avesse il suo voto illuminato e pensato; era prova data all'attenta Europa che le popolazioni lombarde non s'erano mosse per solo e cieco spirito di riazione, ma perchè sentono i tempi maturi per entrare con coscienza di diritti e doveri nel grande consorzio delle nazioni.

Parola Del Giorno

branchetti

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