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Aggiornato: 21 giugno 2025
Si buttò in ginocchio a' piedi del prete: gli disse, singhiozzando, che ella avea sull'animo un gran peso. Il buon prete si lasciava commuovere. Sei tu dunque caduta in un fallo molto grave? la richiese quasi paternamente. Oh, io credo aver partecipato a un delitto!... Il vecchio rimase esterrefatto. Avea nella sua casa, una delinquente! Si alzò come se volesse evitarne il contatto.
Così parlando, la donna guardava il nano fissamente, colla espressione supplichevole e mesta del delinquente che chiede grazia all'arbitro de' suoi giorni. E vedendo che quegli non accennava ad arrendersi, la trepida donna rivolse la parola all'uomo che le dava di braccio, invitandolo a mostrare il mandato di estradizione di cui era munito. Il Virey non esitò un istante a porgere il foglio.
Si avvicinò all'uscio e chiamò a mezza voce: Signor Perego! Un omino entrò quasi subito nello studio: piccolo, sudicio, sparuto, colle scarpe rotte e l'abito nero tutto liso; una faccia tra l'affamato e il delinquente. Egli si fermò dinanzi al direttore con un atteggiamento ch'era un mezz'inchino, e portandosi con un moto abituale della mano il grosso cordone del pince-nez dietro l'orecchio.
Ed oggi il funebre squillo della campana di Giustizia richiama i cittadini nella piazza per assistere ad una cerimonia lugubre, alla condanna di un gran delinquente, cui giusta il Codice di redenzione è riservata la pena della morte civile.
La campagna triste fra Verona e Peschiera era sinistramente illuminata dalla luce sanguigna del tramonto che alcune nuvole grige interrompevano. Loredana non diceva parola, tenendo le mani tra le mani di Filippo, sempre col viso celato da quel velo bigio, che pareva la togliesse dal mondo, l'allontanasse da tutti, la dovesse nascondere come una delinquente. Ascoltami, cara, seguitò Filippo.
Il povero disgraziato era vicino al termine dei suoi patimenti e de' suoi dolori.... era vicino a morire.... ma moriva come un delinquente, senza una lacrima, senza un rimpianto, senza un saluto; e quest'ultimo dolore che lo attendeva l
Una voce, che non posso far tacere, la voce della mia coscienza, mi grida che il sangue, di cui fu trovato cosparso l'inquisito, non è stato versato da lui. Egli è la vittima di un delinquente accorto quanto feroce. Nella debolezza del suo intelletto, invece di difendersi, egli si accusa, corre da sè incontro al precipizio.
Fasti non invidiabili, questi, che il Marchese Villabianca nel 1777 consacrava nella sua palazzina di Piedigrotta col mascherone di Mariano Rubbioni, capo popolo nella sollevazione di G. D’Alessi, ucciso da un antenato di esso Villabianca. La pena di Morte variava nella forma secondo che il delinquente fosse plebeo, nobile o civile.
Ferdinando II era inesorabile, ma solamente pei crimini di Stato. Il sangue ed i gemiti del delinquente lo esilaravano, quelli del deliquente ordinario non lo allettavano. La sua istruzione era singolare per un re. Egli avrebbe potuto insegnare teologia al Collegio Romano; ma ignorava completamente la storia, il diritto pubblico, l'economia sociale.
Egli veniva generosamente ritenuto per delinquente, veniva sospeso da ogni pubblica carica; veniva cassato dai ruoli delle milizie se militare; veniva privato del consorzio degli onesti cittadini; e difficilmente si lavava la macchia dell'inquisizione, nonostante che con la difesa avesse provato la sua innocenza, non ostante che la sentenza la proclamasse.»
Parola Del Giorno
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