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Aggiornato: 14 giugno 2025
Ed egli piangeva su tanto sperpero, su questi danni incalcolabili, e pensava che quei furti erano in buona parte inutili, perchè non giovavano neppure alla Francia; parte del bottino veniva sciupato per via. Povera Italia! E nessuno alzava la voce alla sua difesa. Ma che cosa è quella vettura, che avanza in rapida corsa?
Provin, provino, oh Dio! de' nostri affanni Il gran martir nei proprj lor perigli, Ed al peso sentir de' nostri danni Dannati sian lor genitori, e figli; Ma te la gioventù de' fervidi anni, O speme del mio cor, sì non consigli, Che dietro un nome lusinghier di gloria, Di te stesso, e di noi perda memoria.
<<Spirto>>, diss'io, <<che per salir ti dome, se tu se' quelli che mi rispondesti, fammiti conto o per luogo o per nome>>. <<Io fui sanese>>, rispuose, <<e con questi altri rimendo qui la vita ria, lagrimando a colui che se' ne presti. Savia non fui, avvegna che Sapia fossi chiamata, e fui de li altrui danni piu` lieta assai che di ventura mia.
6 Doveano allora aver gli eccessi loro di Dio turbata la serena fronte, che scórse ogni lor luogo il Turco e 'l Moro con stupri, uccision, rapine ed onte: ma più di tutti gli altri danni, foro gravati dal furor di Rodomonte. Dissi ch'ebbe di lui la nuova Carlo, e che 'n piazza venia per ritrovarlo.
Sanguinoso esce de la trista selva; lasciala tal, che di qui a mille anni ne lo stato primaio non si rinselva>>. Com'a l'annunzio di dogliosi danni si turba il viso di colui ch'ascolta, da qual che parte il periglio l'assanni, cosi` vid'io l'altr'anima, che volta stava a udir, turbarsi e farsi trista, poi ch'ebbe la parola a se' raccolta.
Di questi fo più stima e più tema aggio, che d'ogni altro lor duca e cavalliero che di Lamagna o d'altro stran linguaggio sia contra noi per aiutar l'Impero: ben ch'importa anco assai la gente nuova ch' a' nostri danni in campo si ritrova.
Sentite, diss'egli poscia, io non la intendo così: senza badare a questi danni, a questi pericoli, io ho sempre fatto il mio dovere. Lo credo, e lo so, si affrettò a rispondere Maurizio. Ma questo, con vostra buona pace, non lo avrete fatto per omaggio alla morale indipendente. E per che cosa, secondo voi?
«Laonde, in applicazione degli articoli 85 e 273, del Regolamento penale, e degli articoli 3, 708, 711, 715 del Regolamento di procedura criminale, devono essere condannati alla pena di morte, da eseguirsi mediante decapitazione, nonchè alla rifusione dei danni ed interessi a chi di ragione, e alla rifusione delle spese giudiziali verso il governo pontificio.»
Ma, poi che ciascuna delle parti ebbe piú volte fatta pruova delle sue forze con vicendevoli danni dell'una e dell'altra; venuto il tempo che gli occulti consigli della minacciante fortuna si doveano scoprire, la fama, parimente del vero e del falso rapportatrice, nunziando gli avversari della parte presa da Dante, di maravigliosi e d'astuti consigli esser forte e di grandissima moltitudine d'armati, sí gli prencipi de' collegati di Dante spaventò, che ogni consilio, ogni avvedimento e ogni argomento cacciò da loro, se non il cercare con fuga la loro salute; co' quali insieme Dante, in un momento prostrato della sommitá del reggimento della sua cittá, non solamente gittato in terra si vide, ma cacciato di quella.
E perchè il Console degli spadai si presentò al Vicerè per dirgli in un memoriale i danni della nuova disposizione per la sua maestranza, quegli lo scacciò in così mala maniera che il console ne rimase sconcertato⁴⁵⁰. ⁴⁵⁰ Villabianca, Diario, in Bibl., v. XXVIII, pp. 3-5.
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