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Aggiornato: 27 maggio 2025


fama intanto d'Ottomano oscura Fra' Turchi a susurrar batte le penne, Ma de la morte sua certa e sicura Verso Bostange un messaggier sen venne; Al primo suon de la novella dura Ebbe tanto dolor, ch'ei nol sostenne; Poi fassi franco, e ne la pena immensa Come schernir tanta miseria pensa.

Qui tacque il servo; e la Reina volse Il volto impresso di più reo tormento Verso le membra d'Ottomano, e sciolse Voce interrotta da mortal lamento: Ah mio Re, cui nemico empio mi tolse Quando più n'era il mio desir contento, poco dunque la mia fede espressi, Che tu venirne in dubbio unqua dovessi?

Ma fra color, ch'esercitar l'ingegno Solean spingendo le saette a volo, Toccò più volte Periandro il segno, E fra cotanti ei vincitor fu solo; Però di bello arco il fece degno Anzi il cospetto de l'immenso stuolo La destra d'Ottomano, e per tal pregio Egli appellossi il Sagittario egregio.

Alzate i risi, e ricolmate il seno Di giocondo piacer; vostri desiri In questo ponno fornirsi appieno: Su, su, vostro trionfo oggi si miri; D'Ottomano il furor tenete a freno, E procurate a' suoi crudi martiri; Il potete adoprar, Dio nol vi nega, Anzi la destra, ed i suoi tuoni impiega.

Reina a Coleo, i suoi guida Anacarsi, In favor d'Ottomano, all'alta impresa: Quì fatta amante osò di vezzi armarsi, E al core d'AMEDEO far dolce offesa; Ma le lusinghe e i vezzi furon scarsi, E al core d'AMEDEO fece difesa L'alma grazia del Dio che lo seconda; Però la stolta si affondò nell'onda.

L'argomento postovi dal Chiabrera dice così: «Nel XIV viene a soccorso d'Ottomano Anacarsi reina di Colco; ed essa rifiutata in amore da AMEDEO, si annegaNulla si ha nel MS. del cavaliere d'Urfè, che si possa riferire a questo canto XIV. Ovunque il suo valore lo trasporta Segue AMEDEO la fuggitiva gente, E in campo e in mar strage infinita apporta.

Quinci il campo cristian sforza la mano A vibrare armi, e con gli spirti avviva Ardir per entro i cor; ma d'Ottomano Tremò la turba, che 'l rimbombo udiva; E mugghio d'ira fe' volar lontano Megera e seco Aletto anco muggiva, E forsennando ne le rabbie eterne Seco muggian le legioni inferne.

Io, benchè indarno procurar vittoria Oggi mai possa d'Ottomano a l'armi, Vuò tal de l'opre mie lasciar memoria, Che Lucifero almen deggia lodarmi, Gli risponde Asmodeo; s'odi l'istoria Ond'io contristo il cor, non che biasmarmi, Anzi compiangerai, s'oggi quì piango, Di caro desir privo rimango.

Parola Del Giorno

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