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57 Aveasi Astolfo apparecchiato il vaso in che il senno d'Orlando era rinchiuso; e quello in modo appropinquogli al naso, che nel tirar che fece il fiato in suso, tutto il votò: maraviglioso caso! che ritornò la mente al primier uso; e ne' suoi bei discorsi l'intelletto rivenne, più che mai lucido e netto.

82 Passò il resto del verno così cheto, che di lui non si seppe cosa vera: ma poi che 'l sol ne l'animal discreto che portò Friso, illuminò la sfera, e Zefiro tornò soave e lieto a rimenar la dolce primavera; d'Orlando usciron le mirabil pruove coi vaghi fiori e con l'erbette nuove.

51 Quel che d'Orlando agli altri far non lece, di far degli altri a lui gi

MASTRO ANTONIO. Ancora piú? Oh! vo' siu piú doto d'Orlando. Parcere subiectis, quod cadunt alba ligustra: amen dico tibi certa rede coco. MASTRO ANTONIO. Oh bono! oh bono! Hali composti la Magnificenzia Vostra questi strambotti? PRUDENZIO. Al commando della Signoria Vostra. MASTRO ANTONIO. Voi site lo primo omo del mondo. PRUDENZIO. Per grazia vostra, non che lo meritiamo.

83 Era come un liquor suttile e molle, atto a esalar, se non si tien ben chiuso; e si vedea raccolto in varie ampolle, qual più, qual men capace, atte a quell'uso. Quella è maggior di tutte, in che del folle signor d'Anglante era il gran senno infuso; e fu da l'altre conosciuta, quando avea scritto di fuor: Senno d'Orlando.

V'era in quel tempo un uom ricco a Parigi, che un giorno fu lo scudiere d'Orlando, come si legge, chiamato Terigi, ch'era pel mondo andato assai girando, quando s'usava, seguendo i vestigi del conte, che gran re venía ammazzando, e duchi e cavalieri carchi di perle ed oro e gemme a gran costo d'averle.

Non pur per l'aria gemiti e querele, ma volan braccia e spalle e capi sciolti. Pel campo errando va Morte crudele in molti, vari, e tutti orribil volti; e tra dice: In man d'Orlando valci Durindana per cento de mie falci.

74 questa sola, ma fosser pur state in man d'Orlando quante oggi ne sono; ch'ad ogni modo tutte sono ingrate, si trova tra loro oncia di buono. Ma prima che le corde rallentate al canto disugual rendano il suono, fia meglio differirlo a un'altra volta, acciò men sia noioso a chi l'ascolta.

Addio, capitano! Coraggio, Bino! Si strinsero con affettuosa tenerezza la mano e si separarono. Il cospiratore uscì dal salotto e salì le scale, il capitano si calò il berretto sugli occhi e ritornò al quartiere. Buscemo gli mosse incontro pauroso e insieme confidente, e siccome gli occhi d'Orlando lampeggiavano per gioia mal sopita, soffregossi tripudiando le mani e gridò: ...Preso?

O madonna Isaotta, il sole è nato vermiglio in cima a 'l bel colle d'Orlando: ei su' vostri balconi ha ravvivato le rose che morìan trascolorando. Sorga da l'ampio letto di broccato or la vostra belt