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Sed ecce a punto Malfatto che torna. O Malfatto! MALFATTO. Me par sentir... Oh! è lo mastro. A , site lo ben venuto. PRUDENZIO. Et tu quoque. MALFATTO. E dove è lo coco, patrone? Io non lo vego. PRUDENZIO. Io dico, tu ancora. MALFATTO. Basta: tant'è. E voi dove sète stato, patrone? PRUDENZIO. Fui al bibliotecario e al loco gerente del Monarca, idest Governatore, ch'è nostro alumno.

96 Di belle figure è adorno il loco, che per mirarle oblian la cena quasi, ancor che ai corpi non bisogni poco, pel travaglio del lassi rimasi, e lo scalco si doglia e doglia il coco, che i cibi lascin raffreddar nei vasi. Pur fu chi disse: Meglio fia che voi pasciate prima il ventre, e gli occhi poi.

Tutte le volte che scivolava in una fangaia e metteva il piede entro le pozze d'acqua, Giacomo bestemmiava come un turco e mandava un sacco d'accidenti all'illustrissima signora duchessa, che per un uccellaccio d'inferno faceva infradiciare un cristiano a quel modo con un tempo simile. Cocò ascoltava.

MASTRO ANTONIO. Ancora piú? Oh! vo' siu piú doto d'Orlando. Parcere subiectis, quod cadunt alba ligustra: amen dico tibi certa rede coco. MASTRO ANTONIO. Oh bono! oh bono! Hali composti la Magnificenzia Vostra questi strambotti? PRUDENZIO. Al commando della Signoria Vostra. MASTRO ANTONIO. Voi site lo primo omo del mondo. PRUDENZIO. Per grazia vostra, non che lo meritiamo.

E Cocò dopo una nuova pausa: Che il diavolo si porti via la duchessa col suo grugno tinto! Guarda mo' se c'è umanit

rispose Celeste, sospirando è quello del.... mio povero cognato. Cocò. La duchessa non voleva confessare che moriva di noia e invece andava dicendo che aveva i suoi nervi, che so io!... l'emicrania. Il duca, almeno, sdraiato in un cantone, con un giornale che gli copriva la faccia, si sfogava schiettamente in lunghi sbadigli, socchiudendo gli occhi.

Tosto ella fece uscire Cocò dalla sua prigione, accogliendolo con un mondo di carezze e di moinerie, che il pennuto accettava con un grave dimenare della sua testa intelligente e bonaria. Come sta la tua padrona, Cocò bello? dimmi qualche cosa, Cocò bello!

E Cocò dopo un momento di aspettativa e di silenzio: Son diventato peggio d'una pozzanghera, e tutto per quella vecchia strega di duchessa! accid.... Ma che dici, Cocò?

Appena uscito dal villino, Giacomo sbatacchiò rabbiosamente la gabbia, come faceva Renzo co' suoi capponi; al punto che l'infelice Cocò, sparnazzando le ali, suppose fosse il finimondo e rimase in guardia e sopratutto in ascolto.

Giacomo, andate subito dalla baronessa Collis e pregatela di mandarmi, per un'oretta, il suo Cocò. Badate a portarlo con tutte le precauzioni possibili e presto: avete capito? Giacomo s'inchinò e sparì, con la faccia non di chi abbia ricevuto un ordine, ma di un credente colpito dalla scomunica. Che idea! fargli fare un'ora di strada, nel fango, con quel tempaccio, per portare un pappagallo.