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Aggiornato: 14 giugno 2025
Il capitano Fiesco parlava, e la fronte dell'infermo si era offuscata; gli occhi sfolgoranti si erano ascosi sotto le palpebre; le vivide labbra, ultima bellezza di quel volto, contratte in uno spasimo d'angoscia profonda. Beatrice di Bovadilla! mormorò egli con un filo di voce.
L'anima umana sensibile e visionaria che tutto comprende, prevede immagina, perdona, riassume in uno spasimo d'angoscia tutti i dolori dei vinti, discernendo fra le colpe dei capi e le brutalit
Ma subito una tenerezza mi invade; il cuore mi si sfascia d'angoscia e brucio allora me stessa con un solo desiderio: martirizzarmi, annientarmi per lui, il più forte, il più intelligente, il precursore, la grande luce! Anche tu, anche tu, Lanzirica, l'hai ammirato quanto me!... Kabango spesso mi dimentica, lo so.
Che?... Mi baci? esclamò la poveretta allontanandosi e fissandolo con uno sguardo in cui, oltre alla meraviglia, c'era dell'amarezza, e quasi della paura. Mi baci? Povera donna!... hai voluto salvarmi! Ella continuava a fissarlo con un'espressione indicibile di stupore e d'angoscia. Ma perchè mi guardi così?... Che hai?...
E il pensiero di Lorenzo tornava a Maria. Dov'era Maria? Come aveva potuto lasciare la casa che era pur sua? Egli ben sentiva di amarla, quella casta fanciulla, fatta donna dal dolore. Perchè veramente era stato un momento d'angoscia suprema, quello che a lei, innocente creatura, aveva strappato dalle labbra il segreto inavvertito dell'anima, e a lui rischiarati di una luce improvvisa i più riposti penetrali del cuore. La santa tenerezza di due vite non affratellate dalla comunanza del sangue, può rimanere come un abisso invarcabile per esse, fino a tanto che duri, colla calma usata degli eventi, la rispettosa consuetudine. Ma viene il tremuoto a scuotere dal profondo la terra, e l'abisso incontanente si colma; una sventura, tremuoto dell'anima, rompe i vincoli della consuetudine, e l'amore trabocca nell'ossequio, lo copre, lo compenetra nel suo torrente di lava. Tutto ciò era accaduto; la tenerezza aveva ceduto il luogo all'amore. E quel giorno medesimo che doveva schiudere un nuovo orizzonte a quelle due vite, mostrar loro nella unione l'indirizzo a quella felicit
LA MIA ANIMA. Miei cari amici... perdonatemi le mie villanie e le mie offese!... Sono ammalato, questa sera... Sono nervosissimo!... Sento un dolore, qui, vicino al cuore, profondissimamente... Forse, sono spacciato!... Benissimo!... LULÙ. Caro! Caro! Allora, la mia Anima, ubbriaca fradicia d'angoscia e di tenerezza, pianse ancora dirottamente, come un vitello, fra le braccia di Lulù...
Egli l'aveva incatenata al suo destino, ed ella non viveva senza di lui; egli poteva distruggerla o levarla in alto, farla sbiancar di contento o morire d'angoscia. Che doveva più chiedere? Serrava nel pugno la sorte d'una creatura umana.
E tuttavia, provava una tenerezza... uno struggimento... Perchè non hai voluto?... le domandò bruscamente. Maria lo guardò coi grandi occhi pieni di stupore e d'angoscia. Non parliamo di queste cose mormorò tristamente facendo l'atto di alzarsi. No, no!... Sta qui. Parleremo d'altro Sii buona: è l'ultima volta!... Senti, devo farti tanti saluti da parte di una persona, anzi di due. A me!
I miei voti! ripetè Bonaventura, la cui voce s'era fatta pari al sordo brontolio del tuono lontano. I miei voti.... pronunciati per cagion vostra, per dimostrarvi che senza l'amore di Lilla il mondo non era nulla per me!... Io ho vissuto giorni d'angoscia ineffabile, patito tormenti, al cui paragone ogni tortura è nulla.... Che mi parlate di voti? Il mio cuore non li ha pronunziati; il mio cuore non ha accettato alcun vincolo oltre quello che lo stringeva a voi, e che stringer
Sono trascorsi sette giorni; alla prima oppressione dello sgomento e del dolore, che ci oscurarono lo spirito e ci strapparono il pianto dal cuore, è succeduta la tristezza profonda e lucida, che ricorda, medita e lamenta: eppure non possiamo ancor pronunziare senza un fremito d'angoscia ribelle a ogni rassegnazione, senza una ripugnanza del cuore incredulo e delle labbra tremanti come se fossero un'orribile menzogna, queste tre sciagurate parole: Felice Cavallotti non è più! Noi non possiamo rassegnarci a pensare: Altre ingiustizie pubbliche, altre violazioni della libert
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