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Aggiornato: 18 maggio 2025


Era un povero vecchio curvo e zoppicante; un soldato della Legazione lo condusse dinanzi alla tenda del signor Miguerez. Il signor Miguerez, che parla l'arabo, lo interrogò, e conosciuto il suo male, si mise a frugare nella farmacia portatile per cercare non so che medicinale.

Don Cirillo rimase giù curvo della persona, con la predella sollevata, la testa e il collo volti verso Verdiana. Verdiana chiuse gli occhi, e allungò ambedue le braccia con le mani giunte sul capo a sesto acuto: parevano colpiti da catalessi. Così stettero lungo spazio di tempo, senza dire parola, senza battere palpebra.

Clara Lieti e i due nostri cavalieri gli dettero subito un po' della loro cena, ridendo, mettendo tutto nello stesso piatto. Egli cenò quietamente, in piedi, senza rivolgermi la parola. Io chinavo gli occhi, abitata. Egli si curvò, a dirmi sottovoce: Datemi la vostra coppa di champagne. Io non seppi fare altro che porgergliela. La mia mano tremava lievemente.

Una seconda volta ella si curvò, per prenderne un'altra. È un'infamia!... Leggile!... Come ella gli mise sotto gli occhi la busta, Andrea Ludovisi lesse: Alla baronessa Costanza di Fastalia, sue adorabili mani. Era il carattere del cavaliere di Sammartino. In quello stesso momento s'intese il cigolio dell'uscio dell'anticamera, e il cameriere entrò annunziando: Il signor principe di Marciano.

Parlavano nella penombra agitata dalla fiamma della candela sul comò: a poco a poco le loro teste si erano avvicinate, il vecchio prete sempre colle grosse mani sui ginocchi si curvò sino quasi a toccare col mento la coperta. Dite con me: Dio è buono. E attese.

Ah!... esclamò egli con voce strozzata. Che hai? chiese O'Donovan, sorpreso. Chi hai veduto? Il negro non rispose. Curvo, guardava innanzi a col più profondo terrore scolpito in volto e colle mani convulsivamente strette sui calci delle pistole. Pareva che fosse per slanciarsi fuori della tenda.

Andò alla fontana, e appoggiato il fucile a un cespuglio, s'inginocchiò vicino alla sponda, si curvò, e si mise a bere avidamente. Un'ombra nera baluginò fra' grossi tronchi, e un sasso cadde nel bel mezzo della fontana: l'acqua, rotta, schizzò nel viso e nel petto di Bellomo.

Io le strappai le mani dal volto, le inghirlandai con le mie braccia il collo, ed esalai, curvo sulla sua bocca triste: Luce delle mie pupille! Non vedi come mi ti striscio a' piedi? Non vedi come sanguino? Abbi piet

Io non ho padroni! Sono la signorina Dossena, e non faccio la serva! Oh che stupido! disse Bruno. L'uomo si curvò immediatamente fin quasi a terra, e la sua voce diventò piagnucolosa. Ah, mio Dio, mio Dio! quale errore! Le domando perdono, signorina Dossena! Un gran nome delle nostre industrie! Le domando perdono con tutta umilt

Niente! niente! gridò Marone. Se sapessero come mi duole... Ahi! ahi! Lo provasse lei messer Agapito... Ohi! ohi!... Lombrichi si curvò sul giacente. Oh! bisogna guarir presto, mio caro; c'è gran bisogno ch'ella sia in gambe. E soggiunse piano che nessun altro potesse udire: Ci abbiamo un mezzo sicuro da rovinare affatto Salicotto nello spirito della marchesa di Campidoro.

Parola Del Giorno

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