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Aggiornato: 25 giugno 2025
Il culto dell'anima era un pretesto, era una blague!... E raccontava, in proposito, una sua storiella, secondo la quale il Santasillia, fatto prigioniero durante un'esplorazione, era stato trattato dai selvaggi in modo così barbaro da essere poi costretto a fare quel certo voto.
Opala allacciandomi il collo colle sue braccia bianche e delicate, mi diceva colla voce interrotta dal singulto: Non uscire, non uscire di qui; forse i Denti bianchi non entreranno in questo tempio, rispetteranno il culto che queste vergini rendono all'amore, forse....
Quando il raccolto è buono e la gente ha lavoro, che desiderare di più, se non qualche ora di svago intelligente, nel culto delle arti belle? Ha ragione; disse Gino. E tutto sia per il meglio, nel migliore dei mondi possibili. Così dicendo, si alzò per davvero, volendo farla finita. Il nostro giovinotto non ne poteva più; aveva un diavolo per occhio.
Ogni nobile petto ama, ed è amato: Ogni nobile petto il giusto vede: Ogni nobile petto un deturpato. Culto deplora, e al vero culto crede; Dai lumi della grazia irradïato Ragiona, e a sua ragion guida è la fede; Sprezza le vanit
Dopo lunga serie d’anni, quando i popoli dell’isola prosperavano nel lavoro e nel buon culto di Jesus, L
Con queste parole Giuliano accenna al culto che i Cristiani professavano pei loro martiri, a cui innalzavano santuari sulle rovine dei templi abbandonati o distrutti.
Il nostro ospite ci aveva fatto assaggiare parecchi de' suoi vini di Sicilia; eravamo tutti di buon umore. Il professore ci spiegava come serbasse una specie di venerazione per quella festa, perchè era stata da tempo immemorabile oggetto di culto nella sua famiglia.
²⁹² Liban., II, 178. ²⁹³ Idem, 194, 10 sg. Ma Teodosio, dice Libanio, non ha mai emanata nessuna legge che sanzionasse questi eccessi. «Tu non hai mai imposto questo giogo all’anima umana. E se credi che il culto del tuo dio sia preferibile al culto degli altri, non hai dichiarato che questo sia un’empiet
Diciott'anni! Che son essi mai diciott'anni?... Una fede, un amore. O piuttosto una febbre di vita, in cui si trasforma il fanciullo e nasce l'uomo un culto da cui si apprendono le prime e spesso seducentissime immagini del dolore. Ma, ahimè! una febbre che non torna, un culto che dura severo, ma non si rinnova più mai. Io salia lentamente.
Pei giovanotti, che si sono bene o male educati a questo culto, studiando il De Viris e la storia della letteratura, non c'è che dire, un grand'uomo è un grand'uomo; per le donne è tutt'altro; qualche volta, per esempio, è un noioso, e si sospetta generalmente che prenda tabacco.
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