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Aggiornato: 26 giugno 2025
Ma non mai come in questo momento aveva sentito che il suo posto era presso quella donna. Flora dopo una notte dolce e riposata s'era alzata più presto del solito e, lasciando entrar l'aria nella stanza, prese a rileggere il principio d'una lettera che da due giorni stava preparando per Cresti.
«Cresti mi ha insegnato a credere nella bont
Il Bersi si offrì di partir per Torino con una lettera di Cresti per il dottor Dantelli, che avrebbe cercato di ricondurre con sè, non parendo il caso di perder tempo, sia per riparare subito al male se il male era riparabile, sia per recare al più presto a Ezio il conforto di una parola autorevole prima che la disperazione andasse alla testa del povero figliuolo.
Flora stette a lungo quella sera alla finestra della sua camera, ricordando, meditando, contrastando co' pensieri. Non le era ignoto che dovevano a Cresti una somma di danaro prestata a poco per volta alla mamma nei momenti di tristezza; ma non sapeva che da un anno Cresti fosse il padrone del Castelletto e che a lui dovessero anche questa beneficenza.
Meno necessario risultò il Cresti, che accettò volentieri di tornar subito lo stesso giorno a portar le notizie al Castelletto dov'erano rimaste altre anime in pene. E con il Cresti partì anche il Bersi, che da parecchi giorni non vedeva la sposina.
È inutile: è un duello come se ne danno tanti, o Dio... ripetè il Oresti. Datemi quel telegramma... balbettò la fanciulla con tono oppresso e con un tremito delle labbra, che disegnò sulla sua bocca un brutto sorriso. Il Cresti esitava: ma Flora gli si avventò contro e gridò: Allora è segno che l'hanno ucciso... No, per bacco! ecco qua... è un caso un po' grave... ma, ma...
Cresti parlava con viva eloquenza, non nascondendo quel senso di materialismo filosofico che formava il fondo roccioso del suo carattere poco verde e fiorito al di sopra. Cresti vuol dire osservò Massimo che un giorno o l'altro dovremo ritornare anche noi sotto forma di cavoli. Perchè no? io credo di essere stato gi
Allora il merito è di Cresti che mi ha persuaso a tornare. Dovrò discorrere anche di lui a lungo: ma ora che siam qui dovremo pur vederci assai spesso; non è vero, Vincenzina? Sicuro, Massimo... Fu tutto quanto ella potè dirgli per ringraziarlo d'esser venuto: ma glielo disse in un modo così tenero e commovente, che il signor zio fu per vacillare un'altra volta.
Massimo, dopo aver ben bene esplorato, visto che non c'eran signore di sua conoscenza, si rallegrò vivamente. Cresti aveva obbedito alla consegna. Un incontro improvviso con una certa signora, lì sul ponte dello sbarco, sarebbe stata una cosa molto imbarazzante.
Pentimento. Il Cresti arrivava al Castelletto ch'era gi
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