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Aggiornato: 8 giugno 2025
PARDO. Io son molto mal sodisfatto di lui, perché non li vedo far cosa che mi vada a gusto: è tanto mutato da quel di prima, che non mi par desso. Da quel benedetto giorno per non dir maladetto, che menò la sorella da Costantinopoli, menò seco la cagione della sua ruina. Ahi, tardo mio pentimento! Tutti i suoi pensieri tendono all'ozio.
Dopo secoli e secoli la bandiera italiana tornava minacciando sui mari che sembravano averla dimenticata, e non era la bandiera di Venezia o di Genova che aveva scoperta l'America e salite le mura di Costantinopoli, non la bandiera di Roma papale che aveva annichiliti i Turchi a Lepanto, ma la bandiera d'Italia che sventolando sull'asta delle antiche aquile romane riprendeva la loro via.
Fu mandato qui da Andronico imperatore di Costantinopoli per maneggiar la riconciliazione della Chiesa greca colla latina. Quello è un uomo! L'avessi inteso jeri a otto disputare contro gli onfalopsichi!
A mezzogiorno e a oriente, data per sempre Costantinopoli alla Libert
Risoluto di portarsi, col suo esercito, sull’Eufrate, l’imperatore lascia, nell’estate del 362, Costantinopoli, e va prender dimora ad Antiochia, onde esser più vicino al teatro della guerra, e farne il centro dei grandi preparativi che, nella sua sapienza delle cose militari, ben sapeva necessari all’audace impresa. Percorre, nel viaggio da Costantinopoli ad Antiochia, una regione a lui nota e cara. Si ferma a Nicomedia, e piange col popolo la rovina della gi
Delle condizion di questo ill.mo sig., l'è poco tempo che sua signorìa non aveva altre che cavalli 30,000 et presto si ridusse in cavalli 300,000, s'ingegnò di rubar da suo fratello una terra grande, e che avea mura belle e grosse come quelle de Costantinopoli. Dopo comenzò ad aquistar il paese, e star sempre in campagna come fa al presente. L
E rifugiatosi da Costantinopoli e da Modone in Venezia l'abate Pietro Mechitar ottenne nel 1718 di edificare nell'isola di S. Lazzaro un monastero ed un collegio, i quali, ampliandosi e fiorendo sempre più, si resero benemeriti per uomini distintissimi ed operosi a diffondere la scienza nei loro correligionarii dell'Asia, e ad unire le due letterature orientale ed occidentale.
E che questo fosse preveduto e ordinato da Dio, appare nelle cose seguite poi, tra le quali sappiamo Costantino imperadore, mondato della lebbra da san Silvestro papa, lasciò Roma e la imperial sedia al papa, e andossene in Costantinopoli; e oltre a questo, ordinò e fe' i suoi successori sempre con la loro potenza esser presti contro a ciascheduno il quale infestasse o turbasse la quiete della Chiesa di Dio e dei pastori di quella: per che meritamente dice l'autore essere stabiliti e Roma e lo 'mperio per lo santo luogo dell'apostolica sede.
Le imbandigioni diluviarono, il vino di Cipro riscaldò il cerebro a tutti quanti. I canti e i brindisi eccheggiarono a lungo. I Veneziani cantarono le guerre chiozzotte e la conquista di Costantinopoli e le glorie di Enrico Dandolo.
Costantinopoli, ei la fondò, dicesi, per odio a Roma ostinata nella religione antica; ma forse meglio per avere una grande, degna ed opportuna residenza a quell'imperio orientale giá istituito da Diocleziano, giá indispensabile contro ai goti, i piú vicini e piú formidabili minacciatori di tutto il mondo romano.
Parola Del Giorno
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