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Aggiornato: 11 giugno 2025
84 Per scender dal palazzo al mare e al porto, la piazza traversar si convenia, né v'era altro camin lungo né corto: così Guidon disse alla compagnia. E poi che di ben far molto conforto lor diede, entrò senza rumore in via; e ne la piazza, dove il popul era, s'appresentò con più di cento in schiera.
Da qualche tempo i pochi amici canzonatori notavano che il solitario ortolano del Pioppino faceva degli sforzi straordinari per essere bello ed elegante. Ezio Bagliani, che tra i burloni era forse il più feroce, voleva vedere in certe scarpe alla polacca che il Cresti portava con ostentazione, una specie di dichiarazione per la bella sua cuginetta che abitava al Castelletto. Altri nelle doppie suole e nei talloni alti di quelle scarpe volevan vedere lo sforzo d'un uomo corto di gambe per sollevarsi di qualche centimetro sul livello normale del lago. Cresti lasciava dire e si limitava a sogghignare di quel sorriso muto, che gli irritava le mandibole sporgenti senza arrivare a muoverle: o digrignava i denti o si lasciava trascinare a pungere il suo tormentatore col puntale dell'ombrello eternamente chiuso. In fondo sentiva che tutti gli volevan bene e che in un momento grave sapevan far conto dell'ortolano del Pioppino. Ezio Bagliani, per esempio, il più dissipato di tutti, aveva più d'una volta ricorso all'aiuto segreto di Beniamino Cresti, quando nelle sue strettezze di studente, non osava affrontare la faccia dura di pap
La Bianca arrossì vivamente, ma non rispose, e non si mosse per andare a prendere il filo d'oro. L'aveva domandato per dir qualche cosa, ma non le occorreva. Intanto la Paola diventava più agitata. Le tremava la mano, ed il respiro le si faceva corto ed affannoso. Sentiva il bisogno di sfogare l'amarezza che le si accumulava in cuore di minuto in minuto.
In quella don Marco, giunto sul piazzale, si spolverava un tantino; e attraversato il corto andito, che dall'atrio metteva nella sala terrena, battè all'uscio pianamente, quasi gli fosse piaciuto di non essere inteso. Tecla corse ad aprire spedita.
Non dessero scandalo: era una vergogna; la gente se ne farebbe meraviglia, se ne adonterebbe e, alla fin delle fini, riderebbe Don Paolo, vincitore della partita. Le sue osservazioni furono ascoltate ed approvate; siccome alcuni cercavano giustificarsi, egli tagliò corto e dichiarò che non voleva udir nulla sotto pena di espellerli dalla compagnia. Cominciò l'ultimo quadro.
Indossava un abito corto, stretto ai fianchi opulenti, un corsaletto le cingeva il busto scultorio; portava il cappello all'italiana; al collo teneva un fazzoletto di seta negligentemente annodato, in mano la carabina, alla cintura un pugnale ed una pistola.
Invece don Alessio, il minore, aveva battuta tutt'altra via; egli la sentiva diversamente del fratello, col quale si dissomigliavano anche di persona: era corto, magro assaettato. Non voleva saperne di arbitri; per lui ciò era un voler comprare impicci a contanti, senza alcuna utilit
Cominciamo daccapo. Era proprio impossibile ch'egli afferrasse quella fisonomia? Il Natali ci si arrabbiava. A corto di risorse, egli mise in opera un espediente disperato per uno come lui, avvezzo a non poter lavorare se non nel più assoluto silenzio. Parla, disse all'Albani, racconta qualche cosa! Di che cosa vuoi parlare? d'arte?
per ognun tempo ch'elli e` stato, trenta, in sua presunzion, se tal decreto piu` corto per buon prieghi non diventa. Vedi oggimai se tu mi puoi far lieto, revelando a la mia buona Costanza come m'hai visto, e anco esto divieto; che' qui per quei di la` molto s'avanza>>. Purgatorio: Canto IV
Dopo qualche tempo di silenzio, Federico si alzò; cinse la spada, gettò sulle spalle un corto mantello alla spagnuola, prese il suo cappello a larghe falde, ornato di una lunga piuma bianca, e fece per escire. Partite gi
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