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Aggiornato: 7 giugno 2025
Parlavamo di te soggiunse mia madre. Di me! Male? chiesi con un'aria gaia. No, bene disse Giuliana, subito; e io colsi nella sua voce l'intenzione, ch'ella certo ebbe, di rassicurarmi. Il sole d'aprile batteva sul davanzale, riluceva nei capelli grigi di mia madre, svegliava qualche tenue bagliore su le tempie di Giuliana. Le cortine candidissime ondeggiavano, si riflettevano nei vetri luminose.
Torno verso sera. Ah, ma vorrei vederla un attimo, gettarle soltanto un’occhiata! Un attimo solo, metto il viso tra le cortine, Salvestra, e la guardo. Piano, piano. Trattengo il respiro. La donna fa un gesto di consentimento commosso. Infinitamente cauta, Gentucca separa un poco le cortine con le dita e sporge la faccia verso l’interno.
Le cortine fiorate del letto, velando la luce, spandevano intorno un'aria raccolta d'alcova, una dolce aria di intimit
Sgocciolavano lungo i, vetri delle finestre i freddi rivoletti della pioggia marzolina: dietro quei cristalli e quelle grige cortine d’acqua il fanciullo sapeva l’implacabile monotonia delle strade rettilinee, lungo le quali ogni casa è numerata, ogni tram segue la propria rotaia, ogni uomo calca le meschine e sempre uguali tracce del proprio dovere quotidiano.
Enrico a quel punto si sentì assalito da una violentissima smania di piangere; e per soffocare l'esplosione del dolore che lo soffocava e per non farsi scorgere per la via coi lucciconi, che nessuna forza umana è valida a trattenere quando il cordoglio è al colmo, si cacciò in un brougham, disse al cocchiere: Va a casa del marchese Sappia. E gli indicò la via calando le cortine.
133 E di panni di razza, e di cortine tessute riccamente e a varie fogge, ornate eran le stalle e le cantine, non sale pur, non pur camere e logge; vasi d'oro e d'argento senza fine, gemme cavate, azzurre e verdi e rogge, e formate in gran piatti e in coppe e in nappi, e senza fin d'oro e di seta drappi.
P endono da' pareti alte cortine R icchissime di seta, argento ed oro, O ro sopr'oro, dico, spesso e rizzo C on mille groppi, ziffere e beschizzo; V asi di pietre di gran pregio e fine L ungo a le mense fanno un bel tesoro. A cque rosate, nanfe ed altri odori T endon spruzzare i pargoletti Amori.
La contessa tacque subito. Si alzò, andò alla finestra, scostò macchinalmente le cortine e guardò la folla nera nella strada. Ariberto mi ha rammentato che sono a Parigi per lavorare, seguitò Folco con voce più calma. Ho fatto male a non dirtelo; ne convengo; e te ne chiedo scusa. Credevo che pel mio lavoro tu non avessi più simpatia, e mi ripromettevo di lavorare solo. Ecco tutto.
Si ode suono di campane. Din-don le campane le sento Din-don le campane! Di nuovo il suono di campane. Quel canto di mio padre annegato racconta. Non è cosa mortale e non è suono che alla terra appartenga. Or lo sento sopra me! a Miranda. Le infrangiate cortine dei tuoi occhi solleva e dimmi quel che vedi. È mai uno spirito? Come egli si guarda tutto intorno!
Tornata a casa la giornata non mi sembrò più splendente come prima. Forse il sole si era nascosto; le cortine rosse del mio salotto non ardevano di quel dolce colore di fiamma che gli d
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