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Aggiornato: 2 giugno 2025
¹ Carrucole in cui si passano corbe, ride e risse, corde pure di assicurazione, o legature. Ambi i bastimenti, destinati per la costa d'Africa, campeggiavano¹ col contrario vento, ed essendo la caravella più potente e veliera manovrava per mantenersi vicino alla sua preda; questa da parte sua, altro fare non poteva che tenersi quanto possibile al vento. ¹ Posavano contro il vento contrario.
Era il ponte una lunghissima tavola, sostenuta da catenoni, la quale si abbassava, precisamente come i levatoi, a mettere in comunicazione la piattaforma del battifredo colle mura nemiche. Calate il ponte! gridavano ancora Gisalberto e Aginaldo, correndo sulle strette scale. Maestro Sega, mettete i contrappesi! comandava Ugo con poderosa voce: Girate le ruote e tendete le corde!
Cominciava l'aria; e l'accompagnamento si fece d'un fantastico patetico che scosse dolcemente le donne: le dita del maestro pizzicavano le corde con un'agilit
Issa-ooh!... Aggrappandosi, con un febbrile ansare, alle corde, tre marinai entrarono!... Strisciavano sul pavimento, piatti, grondanti d'acqua come pesci... Issa-oooh! Issa-oooh!... Trascinavano grevi tronconi d'albero e lembi di vele ritorti come serpenti!... Con voce rauca gridarono: Le barche sono infrante!... Siam soli!... Tutti gli altri son morti!...
Tutto è clamore, grida e voci sorde; Parlano i marinai con gesto accorto, Stridono lungo gli alberi le corde. Al brulicar del suolo fa contrasto L'austera calma maest
In questa tornava l'oste, smarrito nel sembiante, con corde in mano, gridando: «Gente! gente! a questa volta.» Un ribaldo porse il capo alla finestra, e lo ritrasse pronunziando una fiera bestemmia.
L'affecto de l'anima fa allora uno giubilo e uno suono, temparate e acordate le corde con prudenzia e lume; accordate tucte a uno suono, cioè a gloria e loda del nome mio. In questo medesimo suono, che sonno acordate le corde grandi delle potenzie de l'anima, sonno acordate le piccole de' sentimenti e strumenti del corpo.
Seduta su di un fascio di grosse corde, sotto il suo cappelluccio schiacciato sulla testa colle tese rovesciate per assicurarlo contro il vento, Flora, sorpresa di sentirsi così tranquilla e convinta, come se andasse a compiere un dovere naturale, fissava il punto lontano dalla sua meta, affrettando col desiderio il momento d'arrivare. La mamma pensava ricever
e vibra l'asta avvelenata ai terghi! O Maschera, o Buffon'! Non stanno usberghi al tuo bastone incontro; e tirso e scettro e caduceo qui cadono. Battaglia sommuove dalle corde alacre il plettro, assuete ai madrigali: la zagaglia prova alla punta e aspetta; oh tardi forse?.... L'annuncio è dato e gi
Su lo zoccolo del suo monumento l’Ammiraglio de Oquenda pareva un grand’uomo. Il lampione ad arco del teatro Eugenia Vittoria faceva dondolare con un lento ronzìo di corde elettriche il suo globo spento. Una d’esse mi chiamò:
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