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Lo splendore dello sguardo, il vermiglio delle labbra, l'ebano delle chiome, rivelavano la donna sotto la effige dell'angelo. Che cercate, o fratello, nella casa di benedizione? chiese la donna all'Albani con soavissimo accento. Io cerco rispose il giovane con voce commossa. io cerco il predicatore dell'evangelo, che fra i ministri porta il nome di fratello consolatore.

«Così parlando, la tapina ci sporse un paniere, dove tra bianchi pannilini giacea sopito il grazioso bimbo che ora posa su quel letto. « Io sono inseguita riprese ella con terrore; inseguita da un uomo potente e feroce. Presto! esaudite il voto di una povera madre. Prendete quel fanciullo, dirigetevi su Milano e fate di scendere alla casa di quel santo che si chiama il fratello Consolatore.

Da lei sola gli pareva che un conforto gli sarebbe potuto venire, da lei ch'era stata sempre per la sua casa come un buon genio consolatore. Ma neppure siffatto bisogno di una espansione confidente valse a disuggellare il labbro del Sant'Angelo nei suoi incontri con la cugina.

Un alito caldo venne ad accarezzarle la guancia; ella arrossì, come soleva, ma respirò, bevve quel soffio consolatore, e rientrò nella sala poco prima del suo diletto.

Fratello Consolatore la prese per mano e traendola in disparte: Sorella le disse all'orecchio; al sacerdote e all'Immolata non è mai permesso di obliare che la vita è un sacrifizio.

L'impeto della passione non poteva durare a lungo nella fibra estenuata dell'infermo. Quando il Virey e fratello Consolatore rientrarono poco dopo nella stanza, l'Albani era ricaduto nel letargo; ma il pallido volto supino ai guanciali pareva tuttavia irradiato di felicit

Il malato chiude gli occhi, e dopo breve silenzio risponde affermativamente. Ad un cenno del Virey, i due praticanti magnetisti abbassarono le braccia, e la testa del malato, abbandonata dal fluido possente, ricadde assopita sui guanciali. Il Virey rivolse la parola al fratello Consolatore.

In una delle più intime stanze della Villa Paradiso, disteso sovra un candido letto, il pallido volto abbandonato ai guanciali, giace l'amante di Fidelia assopito da un letargo affannoso. Al lato dell'infermo, in atteggiamento di profonda mestizia, sta assiso il Levita che porta il nome di fratello Consolatore.

Ciò detto, il Virey riconsegnò a fratello Consolatore la fotografia dell'Albani, dopo averne spiccato uno dei tanti ritratti fotografici che vi erano intercalati.

Poichè l'istinto del bene vi ha qui riuniti innanzi l'ora prefissa parlò la sposa del ministro noi compiremo la cerimonia in questo luogo. Fratello Consolatore sar