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Aggiornato: 15 luglio 2025
Per rendersi conto del grado di pervertimento a cui certi nobili fossero giunti, abbandonandosi a tutte le specie di aberrazioni sensuali, basta leggere negli archivii di Nantes, il processo intentato al maresciallo di Francia, Gilles de Rietz, che fu condannato al rogo nel 1440.
Mancherebbe che ci fosse anche il permesso della sigaretta per far diventare il reclusorio uno spaccio di tabacchi. Il direttore era stato in tutte le camerate a fare una specie di predicozzo sui doveri del condannato e a incoraggiare i reclusi a sperare nella grazia sovrana.
«Ed ora, o parricida, la tua espiazione incomincia. L'esecutore del Tribunale faccia l'opera sua. Al terzo squillo di tromba, la piazza sia sgombrata dal popolo sulla Via della Misericordia, che il condannato dovr
Condannato all'immobilit
È un'infermeria che non ha nulla. Tutti gli ammalati sono curati con delle polverine di calomelano, di bismuto e magnesia e di bicarbonato di soda. C'è qualche pennellata di tintura di iodio per i reumatismi e i dolori acutissimi e basta. Il cavadenti è un condannato. È un vero miracolo che egli non abbia mai smascellato qualcuno.
«Tutto il mio essere sta in piedi con trentacinque centesimi al giorno. Ecco come li ho spesi stamane. Ho comperato cinque centesimi di sapone, dieci di pane bianco, cinque di patate, tre di cipolle, due d'aglio, tre di sale, cinque di fichi secchi e due di carta per la pulizia. La carta per i bisogni corporali e il sapone non dovrebbero essere a spese del condannato.
Non so... non credo... Ma se pur seppe che lo avevano bandito dalla patria e condannato a morte, buona e sensibile come ella era dovè tremare di piet
Tutta la nostra consolazione è un secchio d'acqua nell'angolo, stato riempito magari il giorno prima. Quando sono nel penitenziario ho diritto, coi miei denari, a una spesa di cose mangerecce di venticinque centesimi. Perchè il viaggio mi fa perdere questo diritto?» E il condannato concluse dicendo che le giornate di traduzione sono, per il ventre del recluso, le più desolanti. Lo si dimentica.
Egli rabbrividiva allora, pensando che anch'esso poteva essere condannato alla galera, e quindi venire calcato in quella putrida fogna, e frammisto a quei volgari malfattori, a quei ladri, a quegli omicidi, che colle infami vesti sul dosso, e colle colpe più infami sulla coscienza ridevano della pena insieme e del delitto.
Un uffiziale con un drappo in mano stava all’entrata del tribunale, mentrechè un altro uffiziale con un consimile drappo in mano, seguiva a cavallo il condannato; e di tratto in tratto si rivolgeva verso il primo.
Parola Del Giorno
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