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Aggiornato: 15 luglio 2025
Con maravigliosa mutazione, pel semplice fatto che l'amore, così insofferente di forme e di nomi, aveva preso nome e forma di matrimonio, tutto quanto era proibito, condannato, scandaloso prima, diventava lecito, onesto, doveroso adesso; un bacio, un abbraccio, una notte, più notti, un giorno, più giorni d'intimit
Ma, cosa bizzarra, i cinque numeri giocati da lui, uscirono all'indomani! Il prete era morto! Sei mesi dopo, Gabriele era condannato a ventiquattro anni di lavori forzati. L'indomani dell'arresto, il carceriere in capo delle prigioni della Vicaria venne a cercarlo per condurlo nella sua camera. Ecco ciò che era avvenuto.
Quel soldato non aveva conosciuto neppur di persona il Lautrec, nè disse altro se non d'esser stato obbligato per forza a quell'assassinio e che se coloro che lo avevano condannato a morte avesser conosciuto com'era corso il fatto in tutto e per tutto, lo avrebbero senz'altro rimandato assolto.
Se in questo frattempo qualcuno si fosse portato in tribunale a deporre in favore del condannato, il primo agitava il suo drappo e il condannato veniva ricondotto indietro fino alla quinta volta. I testimonii che deposero contro di lui sono i tali.
Cosi invece domani sarò impiccato; non è che una combinazione. Più sotto, e con molto spazio interposto, il condannato, forse in un momento di riflessioni serie, aveva scritte quest'altre parole: Non so bene che opinione abbia di me il padre eterno, ma se è giusto, dovrebbe usarmi dei riguardi.
E non hai tu la brama angosciosa di sapere il delitto, la follia, la disperazione nascosta dietro la mia fronte d'avorio? Poichè son io, il colpevole, il condannato a morte che trascinate senza saperlo verso il nulla delle vostre vendette!... Forse lo ignori?... Silenzio... Sanno farsi capire le mie dita, affondando nella tua carne?... Hai tu compreso?... Ahimè!
Ecco l'abisso del pianto, del rimorso, dell'ira; mi appiglierei al ferro tagliente per non precipitarvi, la forza mi vi strascina. Donde nasce questa forza maledetta? dall'Inferno, o dal Cielo? Nol so, nol vo' sapere; la forza vive e regna, ed io sono condannato a precipitare. Oh! se mi fosse concesso domandare ragione! se il potere di muovermi con gli elementi!....»
Anche quello per cui è stato condannato, ed è ammattito? domandò maliziosamente la baronessa.
Il Vérod, che aveva abbassato la fronte, riprese pianissimo: Nascose il volto fra le mani. E non sentiste in quel momento che ella aveva ragione, che fra voi due l'amore era condannato a una trista vita? Non comprendeste che bisognava lasciare quella donna al suo destino per evitargliene uno peggiore?
Allora mi venne il pensiero ch'essa mi credesse forse più colpevole che in fatto non era, e volli giustificarmi.... per non essere condannato in contumacia.
Parola Del Giorno
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