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Aggiornato: 22 luglio 2025


La cara donnina aveva intorno a uno stormo di colombi, cui dava da mangiare, costringendoli talvolta a venire a prendere le briciole sulla palma della mano. Come vide il dottore, non si rizzò, gli fece un saluto ed un cenno perchè aspettasse alquanto e non si movesse. Il dottore s'impalò duro duro e non fiatò nemmeno.

Girani, io non so che cosa vi diciate, ma... e qui tutta verecondia il ferìa con un modesto e loquace lampeggiar degli occhi che abbassava tremanti e incerti, e si strinse al seno uno di que' colombi. Oh me fortunato, se a me pur compartiste teneri accarezzamenti!

Quando fu ad un trar di sasso dalla porta d'ingresso, si fermò a guardare tutto intorno; le finestre della casicciola erano chiuse, non si vedeva anima viva; poi udì uno starnazzar d'ali affrettate; un paio di colombi gli passarono sul capo, seguì cogli occhi l'alata coppia, e vide sotto una pianta, nel fitto del vicino boschetto, una bianca veste di mussola ed una capigliatura nera, disciolta, cadente a ricci sopra un bel viso tondo più bianco della mussola... lei lei stessa Ernesta!

Anche i colombi svolazzavano inquieti per la corte, cercando colei che mancava.

E non gli volle dire che gli anni e i dispiaceri sogliono far di questi scherzi. Passò un mese. I piccini del colombo s'eran fatti grandi e strillavano, sporgendo dalla buca le testine ancora spelate. Attorno a quel nido altri nidi si destavano all'alba e un pigolio continuo succedeva sino a quando l'appetito dei piccoli colombi non era soddisfatto.

Ma si amano come due colombi.... Colombi o tortore, chi non ha quattrini non prende moglie.... E sarebbe ora di farla finita con quelle sdolcinature di promessi sposi.... Si riguardan come tali da parecchi anni.... Male, malissimo; colpa tua.... Non bisognava permettere.... S'era tutti d'accordo.... D'accordo nella massima, forse.... Ma potevano accader tante cose, e infatti sono accadute.

Come quando, cogliendo biado o loglio, li colombi adunati a la pastura, queti, sanza mostrar l'usato orgoglio, se cosa appare ond'elli abbian paura, subitamente lasciano star l'esca, perch'assaliti son da maggior cura; cosi` vid'io quella masnada fresca lasciar lo canto, e fuggir ver' la costa, com'om che va, ne' sa dove riesca: ne' la nostra partita fu men tosta. Purgatorio: Canto III

GHERARDO. Eh! Lasciate queste parole. Figliuola mia e sorella mia, non si risponde cosí al padre. FABRIZIO. Lascia andare i colombi, e' s'appaiano. Tutt'a due questi peccano d'un medesimo umore. E che bel caso! Ah! ah! ah! ah! ah! VIRGINIO. Ancor ridi? GHERARDO. Questo è un mal segno, a farsi beffe del padre. FABRIZIO. Che padre? che madre?

Il generale era venuto con la sua signora a visitare la contessa Albertina; gran miracolo che non si ripeteva più da sei mesi. E in quella visita, il conte Matignon de la Bourdigue aveva rinnovato a Maurizio il suo avvertimento: «Siamo in casa tutti i giorni, mattina e sera, sera e mattina». Poveri colombi, sugli orli d'una tazza di latte!

Ma vedendola sempre così curva, cogli occhi a terra, quasi non avesse intesa la preghiera della sua voce, ebbe uno smarrimento profondo, la sensazione di un abisso, nel quale stesse nuovamente per cadere. Tutte le speranze gli fuggivano sul capo con un volo spaventato di colombi, mentre un vento freddo gli batteva dolorosamente gli occhi.

Parola Del Giorno

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