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Aggiornato: 16 maggio 2025
Io andai avanti e le spiegai tutta la storia dei giuochi Olimpici: cominciando da quel re briccone di Enomao, che sfidava alla corsa dei cocchi tutti i pretendenti alla mano della bella sua figlia Ippodamia, ma siccome l'asse dei cocchi era di cera, veda, signora, così tutti cadevano vinti. Oh, che birbante! disse la signora Olimpia. Ma oggi sarebbe squalificato quel signore!
Balzan veloci i tuoi cavalli al caldo Schioccare delle ferze e corre il suono De' tuoi cocchi tra i pallidi tuguri, Ove il popol si annida, ultimo gregge. Ma se dall'alto ai neri tetti il guardo Volgi, che stanno come pietre al sole, Ah delle cose il tuo pensier ravvisa L'intimo error e la spietata legge.
Un momento dopo le lettighe, i cocchi, le cavalcature, tutto il seguito della duchessa rientrò nel palazzo Aurelio, gi
Dall'altra parte molti risplendenti scorrer vedea ne' cocchi lor famosi, con certe risa sforzate fra i denti, con certi sguardi cupi e sospettosi, che dipingeano gli animi scontenti e de' pensier molesti e tenebrosi; donde Marfisa facea strani gesti, veggendo i pover lieti e i ricchi mesti. L'alterigia, il puntiglio, il fumo, il fasto ben tosto discopriva quest'arcano.
Va!... va! tu sei dannato!... Io.... ch'ebbi dal Pontefice L'indulto, in quel dì istesso Non mangiai che una folica.... Ed un branzino a lesso!... Quattro milioni valgono I vasti tuoi poderi, Quasi altrettanto valgono Le ville ed i manieri; Ingenti somme valgono I mobili, gli arredi, Le molte gemme, i fulgidi Cocchi che tu possiedi;
Stelle! o mie Stelle!... Fissata, è l'ora delle vostre sconfitte! Stelle stravaganti, esultate per l'ultima volta! Inebbriatevi al tintinnare dei vostri carriaggi adamantini! Lanciate a corsa i vostri cocchî di gemme, sotto lo scampanellare delle fulgide redini di perle!
Bimbi, cavalli e monaci, Soldati e marinari, Dame, accattoni e lazzari, Ganimedi e somari, Cocchi, carri e curricoli, Mercajuoli ed artieri, Un mondo indefinibile Brulica nei quartieri. I confratelli, in candidi Lenzuoli imbacuccati, Colle faci precedono I feretri dorati; E intanto, sotto i portici, Trofei multicolori, S'innalzano a piramidi Frutta, legumi e fiori.
Stringevasi al Bartels l’animo per l’affanno di codesti infelici nel trottare al trotto dei cavalli mentre il padrone distrattamente godeva in cocchi, livree, cavalli, specie quando egli fosse un villan rifatto, che sfarzava con uomini da lui condotti dalla terra, della quale erano utili braccia, come della famiglia indispensabile aiuto³⁰⁷. ³⁰⁷ Bartels, op. cit., v. III, p. 602.
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