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Aggiornato: 7 giugno 2025
Infatti un uomo veniva incontro a loro e chiedeva se volessero vedere la chiesa.
Talvolta, dopo un lungo silenzio, vagamente, distrattamente, come per un moto delle labbra, ella chiedeva: Mi vuoi bene? Giovanni non rispondeva. Immediatamente, ella diventava trepida e ansante: Giovanni, mi vuoi bene? Allora egli usciva dalle sue riflessioni e vagamente, distrattamente, diceva: No. Giovanni? Clara! Hai detto che non mi ami? L'ho detto. Ed è vero? È vero.
Ma dimmi, e il Salvani?... chiedeva il Pietrasanta. Il Salvani ha durato poco. È la storia delle belle cose. È davvero un ottimo giovane! interruppe Aloise. Mi duole di non averlo veduto quasi più, e soprattutto che non mi abbia creduto così degno della sua intimit
So però che un giorno essi si incontrarono allo stesso punto. Il marchese di Acquafredda con una lettera modestissima chiedeva al padre di Emma la di lei mano. E proprio nello stesso giorno l'ingegnere Rinaldini, trovandosi alla sera solo con lei nel salotto nel vano d'una finestra, chiese con voce tremante ad Emma, se vorrebbe dividere la vita con lui.
In Italia, quando il signore fu espulso dal nostro paese. Da quanto tempo? Dall'altro anno. La signora aveva tanto sperato che laggiù egli sarebbe stato migliore, più suo!... Vi furono diverbii tra loro? Non diverbii propriamente. La signora pregava sempre, quando chiedeva qualche cosa; il signore la lasciava dire, non rispondeva e faceva poi a suo modo. La tradì, anche? Non so.
Mi vuoi bene? chiedeva la donna a Mario Felice. Tu lo sai, egli rispondeva, con; una lieve contrazione penosa sul volto. Non lo so, non lo so, dimmi se mi vuoi bene, insisteva lei agitata. Non domandare, cara, continuava a rispondere Mario Felice, con una crescente impressione dolorosa. Ella taceva.
Un gran signore chiedeva un giorno a Chirac, medico del reggente, se l’uso delle donne fosse tanto pericoloso alla salute quanto si diceva: «No, rispose Chirac, purchè non si piglino droghe, ed io dichiaro che anche il cambiamento è una droga.» In fatti lo stimolo in questi casi è troppo facile, troppo violento, troppo ripetuto per non produrre disastrosi effetti.
Sin dal principio aveva chiesto e chiedeva ancora al fedele seguace del conte di San Giorgio il nome di questi; ma tali domande riescivano sempre inutili: il cavaliere aveva detto al suo servo Antonio che desiderava non si sapesse chi egli fosse, e ciò era bastato a chiudergli le labbra in proposito.
La Savoja era oppressa, malcontenta, disposta a insorgere. Ebbi abboccamenti con cittadini di Chambery, d'Annecy, di Thonon, di Bonneville, d'Evian, d'altri punti. Si concertarono le basi del moto. A chi mi chiedeva quali erano le sorti serbate, in caso di riuscita, al paese, io rispondeva: che sarebbe lasciato al voto della popolazione di serbarsi all'Italia o dichiararsi Francese o congiungersi alla Confederazione Svizzera; e che, quanto a me, avrei desiderato si scegliesse il terzo partito. Ed era in fatti ed è tuttavia mia opinione che nel riparto futuro d'Europa, la Federazione Svizzera, mutata in Federazione Alpina, e fatta barriera tra Francia, Italia e Germania, dovrebbe stendersi da un lato alla Savoja, dall'altro al Tirolo Tedesco, e più oltre. La Lega delle popolazioni Alpine è indicata dalle condizioni geografiche, dalle tendenze più o meno uniformi degli abitatori dei monti, e dalla missione speciale a pro della pace Europea che quella zona intermedia, fatta più forte ch'oggi non è, sarebbe chiamata a compire. E credo che, quando la Svizzera, smembrata fra la Germania, la Francia e noi, non sia cancellata dalla Carta d'Europa, sar
Per raccapezzarmi ripresi la lettera di mio zio, e rilessi quelle parole fatali, come l'annunzio funebre del mio cuore.... esso era morto!... morto.... ucciso a tradimento!... da chi?... da chi?... chi ha ucciso crudelmente il mio cuore?... chi l'ha ucciso? io chiedeva come un giudice inquisitore che cerca un assassino chi ha ucciso il mio cuore?...
Parola Del Giorno
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