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Aggiornato: 5 giugno 2025
A taciti passi allora inoltrandosi, spense il lampione che fiocamente rischiarava il corridojo; spiccò dalla cintura le chiavi, e s'avviò muro muro e tastone verso la carcere di Francesco Pusterla.
Fortuna fatta Papessa. Ecco il testo completo, quale si legge nella 2ª edizione: LUNA, APPICCATO, PAPA, IMPERATORE, PAPESSA Europa mia, quando fia mai che l'una parte di te, c'ha il turco traditore, rifráncati lo Papa o Imperatore, mentre han le chiavi in man, per lor fortuna?
I bagagli erano molti e l'impiegato alquanto sonnacchioso; ci volle del buono prima che venisse a capo di spedirli. Mentre io attendevo a questo Violet e la signora Emma erano sole nella sala di aspetto perchè avevamo mandato a casa il signor Bröhl. A un tratto udii la voce di Paolo che rideva colle signore e faceva suonar le chiavi.
Ebbene; io non mi fido neanche di lui che tiene sempre le chiavi in mano, perchè anch'egli patisce del mestiere, e le mette più in opera per chiudere che per aprire. Olimpio quietati; ormai tu vedi che fin qui non ti ho tradito. Il minuto che passa è forse mallevadore del minuto che entra?
Marzio, costretto a rimanere spettatore dolente dello iniquo caso, andò, e tornò in un baleno con le chiavi: egli rialza la donzella, e, interponendosi fra lei e il padre, finge spingerla aspramente davanti a se dentro i sotterranei.
Sí che Cristo in terra tiene le chiavi del Sangue, sí come, se ben ti ricorda, Io tel manifestai in questa figura, volendoti mostrare quanta reverenzia e' secolari debbono avere a questi ministri, o buoni o gattivi che siano, e quanto mi spiaceva la inreverenzia.
ma per acquisto d’esto viver lieto e Sisto e Pïo e Calisto e Urbano sparser lo sangue dopo molto fleto. Non fu nostra intenzion ch’a destra mano d’i nostri successor parte sedesse, parte da l’altra del popol cristiano; né che le chiavi che mi fuor concesse, divenisser signaculo in vessillo che contra battezzati combattesse;
Le chiavi degli appartamenti rimasero in mano del console di S. M. Britannica, e un custode il quale abitava nel pian terreno aveva ben poco da custodire. Nondimeno il signor Ambrogio (chè tale era il suo nome) si dava una gran d'aria di importanza come se fosse lui stesso il rappresentante della Regina Vittoria. E reputandosi cittadino inglese, giudicava gli avvenimenti con la calma superiorit
poi che 'l cor vostro è d'alto valor pieno, e real cortesia da voi s'impara, non mi sia, prego, vostra mente avara di ciò, ch'altrui donando, non vien meno. Voi sete quel, ch'avete ambe le chiavi di quegli eccelsi, e gloriosi cori che fan più ch'ancor mai felice l'Arno; or volgetele a me così soavi, ch'entro raccolta, mai non esca fuori; e prego umil non sia 'l mio prego indarno.
DON FLAMINIO. In che cosa mi serverai e in che modo? LECCARDO. Del modo non posso deliberare se non parlo prima con Chiaretta, ch'ella tien le chiavi delle sue casse. È gran tempo ch'ella cerca far l'amor con me. DON FLAMINIO. Bisogna far l'amor con lei e dargli sodisfazione. LECCARDO. Piú tosto m'appiccherei.
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