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Aggiornato: 29 giugno 2025
La battaglia è chiamata con varî nomi dai cronisti del tempo, di Tagliacozzo, di Alba, di Campo Palentino, della Scurcola. Anche Dante dice: e l
Fiutavano anch'essi la chiusa del romanzetto, o rispondevano ad una chiamata? Ariberti non ne sapeva nulla, ma si adombrava di tutto. Il cattivo umore lo rendeva ancor più geloso che per sua natura non fosse.
Dopo un lungo giro riuscii in una vasta piazza, dove faceva gli esercizi uno squadrone di cavalleria. Un vecchio cicerone che m'accompagnava, mi fermò, all'ombra d'un albero, e mi disse che quella piazza, chiamata in olandese La Rovina, ricordava una grande sventura per la citt
Oh! signor Dario! Buon giorno! Era il medico condotto di campagna, vecchietto grasso, rubicondo, sempre di buon umore, grande amico di mia madre da lui chiamata la «Tesoriera dei poveri», o pure il suo «braccio diritto» nelle opere di carit
È da sapere che il castaldo, o come or si direbbe, il fattore del tenimento del Castel di Vergiole, era un tal Pier Antonio marito di Margherita, la quale abbiam visto sì ben affetta alla casa de’ Vergiolesi, e però chiamata spesso in citt
Ecco ora il come e il perchè di quella chiamata, che faceva tanto senso a Michele. Erano gi
Quante volte, su quello stesso lago azzurro, Tom l'aveva condotta collo zio Giacomo nella piccola barca chiamata «Luisa»! Con le lagrime agli occhi Valeria pregò Aldo e Nancy di venir con lei a vedere se non si potesse trovare quella barca, proprio quella!...
Io ti aspettava. Davvero? gridò Regina, sfolgorante di gioia. Magari! Credi tu che io avrei vissuto sessant'anni per non imparar nulla? Ti aspettavo. Perchè allora non mi avete chiamata prima? Perchè io non aveva bisogno di te; e perchè io era sicuro che tu saresti venuta quando avresti avuto bisogno di me. Sempre lo stesso! sclamò Regina, sospirando.
Nel 1584, anno in cui Sant'Aubert morì, Francesco di Beauveau, conte di Villefort, prese possesso dell'immensa tenuta chiamata Blangy, situata in Linguadoca, sulle sponde del mare. Queste terre per parecchi secoli avevano appartenuto alla sua famiglia, e gli ritornavano per la morte del marchese di Villeroy suo parente, uomo di carattere austero e di maniere riservatissime. Questa circostanza, unita ai doveri della sua professione, che lo chiamavano spesso alla guerra, aveva impedita ogni specie d'intrinsichezza tra lui ed il conte di Villefort. Si conoscevano poco, ed il conte non seppe la sua morte se non quando ricevè il testamento che lo faceva padrone di Blangy. Non andò a visitare i suoi nuovi possessi se non un anno dopo, e vi passò tutto l'autunno. Si rammentava spesso Blangy co' vivi colori che presta l'immaginazione alla rimembranza dei diletti giovanili. Ne' suoi primi anni, aveva conosciuta la marchesa, e visitato quel soggiorno nell'et
FORCA. Dico il vero, a voi sta il creder quel che volete. FILIGENIO. Non mi hai risposto a quello che ti dimandava. Vuoi tu negarmi che Pirino non stia innamorato di una puttana, chiamata Melitea, che l'ha in poter un ruffiano che ne chiede cinquecento ducati? FORCA. Signor no, signor sí, eh, padrone.
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