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Aggiornato: 4 giugno 2025
Colui che luce in mezzo per pupilla, fu il cantor de lo Spirito Santo, che l'arca traslato` di villa in villa: ora conosce il merto del suo canto, in quanto effetto fu del suo consiglio, per lo remunerar ch'e` altrettanto.
Poi, come 'l foco movesi in altura per la sua forma ch'e` nata a salire la` dove piu` in sua matera dura, cosi` l'animo preso entra in disire, ch'e` moto spiritale, e mai non posa fin che la cosa amata il fa gioire. Or ti puote apparer quant'e` nascosa la veritate a la gente ch'avvera ciascun amore in se' laudabil cosa;
Tutto questo, ch'è risultato dal processo, non è l'intreccio di una pochade. Pur troppo si tratta di un dramma reale, in cui il protagonista sulla base di tali prove viene condannato per sobillazione a sedici anni di galera! Non fermiamoci a commentare; continuiamo la dolorosa e vergognosa rassegna.
se buona orazion lui non aita, prima che passi tempo quanto visse, come fu la venuta lui largita?>>. <<Quando vivea piu` glorioso>>, disse, <<liberamente nel Campo di Siena, ogne vergogna diposta, s'affisse; e li`, per trar l'amico suo di pena ch'e' sostenea ne la prigion di Carlo, si condusse a tremar per ogne vena.
Tu vedrai che lo indugio, e la dimora Che si frappone alla vendetta, accresce Questa gran piaga, ch'è da sè mortale. ARRENOPIA, tragedia antica.
Il Conte, tenendo il braccio sospeso fra il desco e la bocca, prese a dire: Ch'è questo? Sono io diventato don Giovanni Tenorio, e voi, mio bello spettro, volete sostenere le parti del commendatore di Lojola?
Se per nulla virtù nel mondo errante Fosse quel Duce a gli occhi miei non noto, Per ch'io ben lo gradissi, era bastante L'affermarsi da te, ch'è tuo devoto. Ne l'assalto mortal fermi le piante, Che 'l tuo giusto desir non andr
«Anselmo,» gli disse il Conte di Caserta, occorrendogli, imperciocchè volle il destino che ritornasse prima di lui; «io ti aspettava.» «Ch'è mai avvenuto di sinistro, Messere?» «Nulla. Manfredi non diffida di noi; non vi smarrite di animo, Anselmo; mostriamo il viso alla fortuna, chè non sono ancora disperati gli eventi. Avete consegnati i dispacci?» «Gli ho consegnati.»
Ma un ben nato non sará tinto di cotesta macchia né assai né poco. PILASTRINO. È ver. Sol si conviene a simil gentarelle il biasimare: vizio che trovò il diavol de l'inferno. Lascia pur dir chi vuol, ch'è piú d'un mese ch'io veggio, appunto come or veggio te, una gran fame. Oh!
Dio vi benedica, custodi della gloria dei vostri padri, come noi, alteri d'aver indovinato l'elemento di grandezza ch'è in voi, vi benediciamo in nome d'Italia. Romani, questa giornata è giornata d'eroi, una pagina storica. Vi dicevamo jeri: siate grandi; oggi diciamo: voi siete grandi. Durate; siate costanti. Al popolo di Roma possono dimandarsi miracoli.
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