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Aggiornato: 1 giugno 2025


Se non fate presto brontolò il Kloss, vedendolo imbronciato, coi baffi irti, i ricciolini scomposti, e la pelle diventata grinzosa e livida sotto la pomata, se non fate presto, quel montanaro dalle spalle quatre ve la porta fia! È il mio martirio!... la mia tortura! esclamò il Casalbara, dolorando e colla voce stridula.

Signorina Nora, balbettò il Casalbara, anch'io.... ma non aggiunse altro. Passò innanzi e sollevò la portiera.... Poi, quando Nora e lo zio Matteo furono usciti, la lasciò ricadere, e restò , confuso, sbigottito.... Il Casalbara andò subito in cerca del suo amico Kloss, alla banca Kloss e C.º, per confidarsi e per consigliarsi con lui.

Ma in questo punto il Casalbara tese l'orecchio, perchè gli sembrò udir chiamare dall'altra stanza, e Nora si spaventò subito, prima ancora che avesse potuto avere il tempo di accorgersene, di sentire, di capir niente. Dio! Lo zio Matteo! Che! Che! esclamò il Casalbara sorridendo, sicuro; e chiuso l'uscio anche di quella camera e abbassata la portiera entrò nel salotto.

Matteo Cantasirena cominciò a parlare: anche parlando sommessamente, la voce era morbida, insinuante, penetrante. Sua Eccellenza il ministro dei Lavori pubblici, ha promesso di fare in settembre una Visita a Primarole. Io spero che la mia Eleonora e il mio caro Giovanni saranno in quell'epoca a Casalbara per riceverlo.

Matteo Cantasirena si rizzò ancora più terribile: anche il lungo barbone si agitava, fremeva. A Matteo Cantasirena non si risponde in questo modo. In casa mia rispondo come più mi pare e piace: se non le accomoda è padrone di andarsene. Andarmene? Io?... Il Casalbara sentiva che tutto quello sdegno, quella collera non erano sinceri. Perchè veniva a fargli quella scenata?... Per quale interesse?

Aveva conosciuto Matteo Cantasirena dal duca di Casalbara! Si era lasciato suggestionare!

Il Casalbara perdeva il giudizio e il riserbo. E quel primo giorno che si trovò colla Nora in casa della Schönfeld, quando sopravvenne Pietro Laner a guastare la festa, egli ebbe un impeto di furietta gelosa; la gelosia astiosa, rabbiosa, tormentosa dei vecchi contro un amante giovane.

Il vicino lo toccò nel gomito: Sua Eccellenza si alzava in piedi, rivolgendosi al duca, col bicchiere in mano. Il Casalbara si scosse, si rizzò sulla sedia, rigido, attento.

Perchè parlavano allora di Pietro Laner? Pure riuscì a vincersi e rispose con calma: Non lo amo.... non l'ho mai amato. Signorina Nora.... tornò a balbettare il Casalbara avvicinandosi.... Ma non sapeva.... e non avrebbe potuto dir altro. Tutto era andato a finire in un modo così strano, così diverso da ogni previsione! Cosa poteva dire? Cosa poteva promettere?...

La Schönfeld era piena di debiti, e contava un poco sul Kloss e molto sul Casalbara per poterli pagare; contava moltissimo anche sulle raccomandazioni del cavalier Cantasirena, per essere scritturata da un impresario dell'America.

Parola Del Giorno

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