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Aggiornato: 1 luglio 2025


"Il duca Giovanni di Casalbara, senatore del regno!" E gi

Ma nella guerra mossa dal tedesco alla nuova impresa non entrava affatto la "macchina a tispiasé" come egli chiamava la duchessa di Casalbara.

Siamo soli.... stella e il Casalbara sibilò la esse tanto era riscaldato, stella divina!... Mi lasci dire questa parola, non si può trovarne un'altra per lei!... È la prima volta che il caso.... la fortuna.... siamo un momentino soli. Ma, l'Edita.... perchè si fa aspettare?

La vista di Nora lo aveva come annichilito, fulminato. Col fazzoletto bianco si asciugò le lacrime, il sudor della fronte, la vergogna, l'onta. Disgraziata! balbettò, e non potè dir altro. Anche il Casalbara era rimasto colpito stranamente. Non sapeva più cosa dire, cosa pensare; era rimasto confuso, colla testa bassa.

È andata a Milano per parlare col ragioniere Vigliani, e per provarsi dei vestiti si era affrettata a rispondere Evelina. Ha detto che tornava stasera, e se i vestiti non erano pronti, domattina. Voleva salutarla, ma il signor duca dormiva.... Non dormo sempre.... dormo meno di quanto si crede.... borbottò il Casalbara.

Essa piangeva, piangeva silenziosamente, lacrime grosse, goccioloni, che le eran caduti sulle mani, sul vestito. Oh, bimba mia! Povera bimba mia! esclamò il Casalbara esaltato, commosso. Cosa c'è da piangere?... Perchè?... Ma perchè?

Il Laner voleva mostrarsi offeso, e Nora pensava come doveva incominciare. Chi erano quei due? domandò Pietro pel primo, colla voce cupa e affondando il muso nel bavero alzato del paltò. Amici di Edita. Va bene; ma chi sono? Uno, il banchiere Kloss; l'altro.... il duca di Casalbara. Al Laner, subito, montò il sangue alla testa.

E chi lo avrebbe detto? la più tormentosa nemica della duchessa di Casalbara della sfolgorante duchessa che maravigliava perfino il mondo cosmopolita di Mentone e di Nizza colla propria avvenenza, colla propria eleganza, quella cui essa pensava con maggiore accanimento, era la piccola gobba, la misera cenciosa, era la moglie di Pietro Laner!

Nora non piangeva più, non gemeva più: non rispose, non si mosse. La crisi è passata, pensò il Casalbara, disposto a compatire, a perdonare, a dimenticare tutto quanto era successo, nell'egoismo intimo della sua passione, nel bisogno materiale di quella donna. E si consolò.

Parola Del Giorno

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