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Aggiornato: 10 giugno 2025
Questo generale si disse oramai ottuagenario, incapace di montare a cavallo, costretto a servirsi di un carrozzino , non poteva trovarsi ovunque in quel trambusto della notte dell'8 agosto. E Buonaparte lieto delle riportate vittorie e del riacquisto di Verona, non fece gran caso di questi fiacche scuse dei Veneti, ondeggianti tra gli Austriaci padroni dell'interno della citt
Agnul timidamente ripetè la sua domanda. Fu in questo momento che una carrozza, la quale scendeva dal paese, s'incrociò con quella dei Sant'Angelo. E tosto una voce: quella di Alvise Polverari, ordinò vibratamente al cocchiere di fermarsi. Subito i cavalli si arrestarono e il conte Alvise, balzato a terra, s'affrettò premurosamente al carrozzino, in cui sedeva Loreta. Ella pure diretta a Moruzzo?
E poichè in quel momento Agnul veniva a dirgli che il carrozzino era pronto e se desiderava ch'egli venisse con lui: No, puoi restare, soggiunse subito. Forse la signora può aver bisogno di te. Se vuoi uscire.... colla carrozza.... Quindi volgendosi a Loreta: Uscirai oggi? domandò con naturalezza. Non so.... forse. C'è la fiera a Moruzzo.
Le due carrozze procedettero a passo spedito di conserva verso il palazzo e in meno di dieci minuti entravano sotto la vôlta dell'androne dove il fattore Beppo e le sue figliuole stavano attendendo. Il conte, che aveva aiutato Loreta a scendere dal carrozzino, ordinò rapidamente al fattore di provvedere ai cavalli; poi, con molto garbo, invitò la signora ad entrare.
Ma quando, qualche volta, Loreta usciva a fare degli acquisti a Tricesimo od andava, accompagnata da Agnul col carrozzino a Udine, per visitare il suo amico e protettore don Letterio, Vige provava il bisogno di dire l'animo suo alla padrona: Non è una donna quella lì, è un angelo! Buona, buona come il pane. Ha fatto una gran opera santa, signora mia, prendendola in casa. Per buona, sì, mi pare.
Ma nella pronunzia di queste parole l'affetto della donna sentì l'accento d'una profonda mestizia dell'animo, onde alzò ella il lumino che teneva in mano per vedere in faccia il suo uomo, disposta, come pareva, ad altre interrogazioni in proposito; ma i raggi della lucerna caddero sulla giovane rincantucciata nel carrozzino. Oh, oh! disse Teresa, tu ci meni qualcheduno.
La Lambertenghi, assai pallida, si fermò un po' contrariata: Sì, vado in chiesa. Ma con questo tempo! C'è un bel tratto. Vuole che chiami Agnul che attacchi il carrozzino? No, grazie, non monta. Non vi date pensiero. Ed usci. La povera Vige non potè frenare un gesto d'impazienza. Aveva un bel dire la sua padrona che bisognava fingere di non accorgersi di nulla!
Infatti a piede del viale che saliva alla casa, fiancheggiato di vecchi pini, la signora Chiara, avvolta nel suo sciallino di lana scura e colla sua cuffietta nera in capo, li stava aspettando. Con un sorriso sulle labbra la buona donna si avvicinò al carrozzino quand'esso sostò, e affabilmente, con quel modo incoraggiante che concilia di primo acchito la simpatia, tese le mani a Loreta.
Intanto fuori, nel gran sole che inondava il cortile, il carrozzino erasi fermato e il piccolo Agnul, il ragazzo cui era affidata la cura della stalla, aveva preso per la briglia il cavallo. Un vecchio prete, che era solo nel carrozzino, ne discese un po' lentamente e mosse verso il professore colle braccia aperte.
Sai che ho ricevuto la visita del nuovo proprietario di Morò-Casabianca? Davvero? ella chiese con accento che voleva apparire tranquillo. Sì, avrebbe voluto conoscerti. Si trattenne a lungo con me e promise di ritornare presto. Se sei rientrata per lo stradone di Tricesimo devi averlo incontrato, Partì di qua mezz'ora prima del tuo ritorno.... Nel carrozzino del fattore Beppo? Appunto.
Parola Del Giorno
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