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Aggiornato: 26 giugno 2025


E poichè la signora rimaneva sempre silenziosa, anch'egli non domandò più nulla, e restò immobile, con gli occhi fissi nel vuoto, come a seguire qualche fantasma spaventevole. Finalmente si alzò, prese il cappello, stese la mano alla signora De Carolis, e uscì senza far parola.

Loredana tornò da Filippo, gli strinse le mani, mentr'egli la baciava ancora sulla bocca. Pensaci! ripetè Filippo. Ella fece un gesto vago e scomparve, per chiudersi nella sua cameretta. Adolfo Gianella saliva le scale, e Filippo udendone il passo, diceva con la signora De Carolis: Mi dispiace molto che la signorina sia indisposta; spero non sar

Ma tornò presto indietro, e corse a casa delle De Carolis. Loredana era molto impacciata; Filippo era freddo e pieno di rabbia.

I parenti di lui lasciarono in pace la signora De Carolis, che per quelle emozioni s'era fatta palliduccia e magra in una settimana; ma non trascurarono le occasioni di parlar male di lei e di sua figlia, la quale aveva respinto un così bel «partito». I più allegri furono i colleghi di Adolfo, che non potevano soffrirlo; essi risero quando seppero che la sua fidanzata lo aveva messo alla porta; uno rammentò l'aria d'importanza ch'egli si dava quando spiegava loro la psicologia del cuore femminile; un altro ne imitò i gesti quando, nei giorni di molto lavoro, mangiava in ufficio e la sua testa spariva dietro il fumo di una «minestrina» che sarebbe bastata per quattro; un terzo ricordò ch'egli andava superbo della intelligenza della sua fidanzata.

La fanciulla andò incontro a Clarice e le strinse la mano sorridendo, mentre Adolfo, combattuto tra il desiderio di capire, la convenienza d'andarsene, l'impressione per la gelida accoglienza fattagli dalla signora De Carolis, restava in piedi a guardare or l'una or l'altra delle tre donne. Se m'aspettava! esclamò Clarice, gettando le braccia al collo di Loredana.

Egli prese le mani della signora De Carolis, e le disse con voce malcerta: Io devo chiederle perdono. Le ho portato via Loredana, la sua Lori! Ma essa è oggi felice con me. Ho fatto male, ho agito per impulso, ciecamente. Non oso scolparmi, lo vede! Pure, Loredana è felice, e questo non risponde a tutti i suoi dubbii, a tutte le sue paure?

Tali e simili furono i discorsi che Filippo dovette ascoltare in quel tempo nel quale, tornato da Sirmione, non osando più ripresentarsi in casa De Carolis, andava torturandosi il cervello per trovare un espediente che lo riavvicinasse all'amante.

Per più giorni la signora De Carolis ebbe la casa assediata dai parenti di Adolfo; chi la rimproverava, chi la chiamava pazza, chi gridava al tradimento, e tutti chiedevano l'indirizzo della fanciulla per farle mutar pensiero. La signora Emma dovette tener testa a quei furiosi e seguitare a ripetere che rispettava la volont

Poi cominciarono i pettegolezzi. Emma De Carolis s'accorse in breve, con terrore, che tutti sapevano. Che cosa sapevano? Ogni cosa e niente. Ma nessuno aveva creduto al soggiorno di Loredana a San Don

La signora De Carolis vide che le lagrime solcavano il viso del conte, ebbe un lampo forse di riconoscenza, certo di piet

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