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Aggiornato: 3 maggio 2025
Vecchio rivoluzionario impenitente.... e il Cantasirena si rivolse sorridendo verso Sua Eccellenza metterò un po' di rivoluzione anche nella.... prammatica e il primo brindisi anzichè all'ospite illustre che ci ha onorati di una sua visita.... lo rivolgerò all'ospite parimenti illustre che ci ha accolti con tanta spontanea cortesia. Il duca ebbe un brivido.
Hai visto Pietro Laner? tornò a domandare lo zio Matteo. No.... Sì. No, sì, esclamò Cantasirena ridendo. Ce n'è per tutti i gusti! Evelina se ne andò passo passo: voleva lasciar solo lo zio con "quell'altra". Mentre Evelina usciva, entrava Numa chetamente. Vedendo Cantasirena il gatto si fermò, non si arrischiò di venire avanti. Rimase sotto la seggiola attento, cogli occhi fissi che luccicavano.
Era una mattina calda, azzurra, limpida. Matteo Cantasirena costretto a vivere nell'afa ammorbante della citt
Ma ad ogni modo, adesso sono qui e non mi muovo, per tutto l'oro del mondo. Matteo Cantasirena dopo averlo ascoltato crollando il capo, gli parlò da padre. Scrivete subito subito, anche da Milano, a quelle brave signore. E ricordatevi: sopratutto bisogna essere sempre in pace e d'accordo colle zie! Oh i vecchi sospirò sono la benedizione dei giovani!
Fatevi portare una sedia e sedetevi, gli disse poi Cantasirena, quando sembrò ricordarsi del suo invitato e di presentarlo. Il signor Pietro Laner; un giovane trentino, scrittore di gran talento. Ma anche la presentazione, anche il gran talento, non fecero effetto. Lì, tutta quella gente, era di gran talento. Un'occhiatina di traverso, e poi il nuovo venuto rimase sepolto nell'oblìo.
Vide subito, seduti in crocchio che discorrevano fra di loro, il Vergani, il Bizzarelli, il Brunetti. I tre lo salutarono, ma egli li guardò e non rispose; vide il marchese Tolomei, chino sopra un monte di registri, che andava sfogliando febbrilmente, e Cantasirena questa volta fu il primo a salutare colla mano, con ostentazione.
A Giulio Cesare faceva paura la gente cupa, taciturna: a Matteo Cantasirena faceva paura la gente che sapeva ridere. Alla polemica, all'attacco violento di un giornale serio, rispondeva, o se ne infischiava: la caricatura, a volte profondamente atroce, che faceva rider tutti per una settimana, gli rompeva le scatole. Paolo Jona, borbottò.
E gli scriveva che c'era il fidanzato, che la ragazza era di buona famiglia, figlia, nipote o parente, nientemeno, del famoso cavalier Cantasirena, e che andava tutte le sere all'opera al Manzoni con una cantante ungherese, certa Edita Schönfeld, che si faceva passare per contessa. E ripeteva, ancora, prima di finire: "niente da fare, onesta a tutta prova."
Tuttavia lo scherzo durava poco e Matteo Cantasirena con la foga del suo stile rimbombante, lanciava contro il Kloss un'accusa esplicita, gravissima: era lui "l'Imperial Regio radicale" il capitano segreto della banda nera, il comandante in capo degli incettatori, il generalissimo dei ribassisti! ".... Chi è l'implacabile, il feroce nemico della Navigazione Cisalpina?
Evelina si tolse il pince-nez per riposare gli occhi, e fissò lo zio Matteo, sorridendo. Trovarsi col Laner? Il Laner è in gran ribasso. Oh!... Questo mi fa piacere! Cantasirena si tirò colla seggiola ancor più dappresso ad Evelina. Ce n'è un altro? Forse. Chi? Chi?... La ragazza lanciò un'occhiata verso l'uscio della cucina: la Gioconda poteva sentire.
Parola Del Giorno
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