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Aggiornato: 10 giugno 2025


E perchè, perchè si conserva, ora che le sorti di Roma sono di tanto cangiate? Ma, per Quirino e per Venere genitrice, chi è che li fa, questi forti Romani? Noi! Finora no. I nostri mariti trionfano in cocchio; noi andiamo umilmente a piedi.... e non c'è mica occasione di trionfi, per noi. Eh via, s'ha da credere?

Le catene dei tiranni si sono cangiate in corone di allori: per tutto dove la mano sanguigna dei tiranni ha scritto: a infamia, l'umana giustizia ha sparso i trofei della gloria. Fra i piú validi e i piú sapienti patrocinatori della causa italiana, fra i nostri stessi Ministri del Governo, troverete uomini usciti dalle prigioni di Stato.

Ciascuna par che 'n quello si trastulle svenarlo, e qui s'accoglie e si sorbecchia tanto del sangue suo, che 'n tante mulle le vidi esser cangiate a me davante, e 'l foco stesso le arse tutte quante. Omnis mappa redditur ad stuppam.

Che siete libero di andarvene, e di vendicarvi come potrete; interruppe il duca, che aveva veduto aprirsi l'uscio, e apparire nel vano la faccia di Sindi, che si recava rispettosamente la mano sul petto. Ma accettate il mio consiglio, padre Gallegos; pentitevi de' vostri falli; cangiate costume; imitate il glorioso Sant'Agostino, di cui non vi saranno ignote le Confessioni immortali.

"La face della discordia arde tra loro, continuò Volfango: le dispute di religione cangiate in aspre risse hanno fatte impugnare le armi agli abitanti delle Elvetiche valli, e le nuove dottrine si spandono col sangue e colle stragi. Zuinglio combatte Lutero, ed un nuovo riformatore, Calvino, si oppone ad entrambi. Berna e Zurigo, le più potenti, hanno distrutte ed arse tutte le sacre insegne del Cattolicismo: Lucerna, Svitz, Uri ed Underval, fide ai precetti di Roma, si danno mano per sterminare l'eresia. Uomini stranieri di varii partiti aizzano l'ire soffiando nelle fiamme dell'odio e della vendetta; intanto Carlo rammenta l'antica potenza de' Duchi d'Austria in quella terra, e la Francia non dorme: e voi, siatene gioioso, o Castellano, poichè soccorsi d'uomini d'oro più da col

Tutte, in un tempo, bevono a 'l lucente vespero, inebriate, quasi Bacco le linfe abbia cangiate in vin di Scìo, da' regni de la morte. Suonano a torno i lieti ribechini. Così tu vai, piacente Primavera, navigando ne 'l vespero, per l'almo fiume onde Amore sorse; e i gigli tratti dietro il paliscalmo vestono forme, ne la dubbia sera. Non calano da' rotti argini forse le ninfe a 'l Latamone?

Parola Del Giorno

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