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Aggiornato: 2 giugno 2025
Dopo Caltavuturo sarebbe stato sapienza vera di governo provvedere ai bisogni delle classi agricole siciliane; dopo il mese di giugno e più ancora dopo il mese di settembre, quando nell'aria si sentiva qualche cosa di minaccioso, la più elementare prudenza imponeva con urgenza l'adozione di opportuni provvedimenti. Che cosa fece l'on. Giolitti? Si abbandonò con vece alterna ad una mussulmana inazione e alla provocazione; e nell'una e nell'altra si sentiva sempre «che per natura, per abitudine e per necessit
Caltavuturo avrebbe dovuto agire come un vero segnale di allarme di un osservatorio sociale, più utilmente e tanto sicuramente quanto un osservatorio che avverta una citt
Crispi reputando oramai inutile rivolgermi al Regio Commissario ed un provvedimento, ad onore del vero, non tardò. Ma qual provvedimento! venne promossa la liquidazione giudiziaria della innocente ed odiata cooperativa di Caltavuturo... Ancora.
Ad Alcamo, come a Catenanuova, come a Serradifalco, come a Caltavuturo chi spara ferisce ed uccide non viene punito. Quale maggiore provocazione? Potevasi più efficacemente agire per togliere ogni fiducia nel governo e nei suoi rappresentanti?
Diamo una data certa allo inizio della provocazione, sebbene si potrebbe risalire più in alto: cominciamo il triste periodo dalla strage di Caltavuturo. A Caltavuturo, piccolo paese agricolo della provincia di Palermo, la miseria era ed è grande. Vi sono nel paese beni patrimoniali del Comune ed un demanio comunale, che gli amministratori danno in affitto.
Questo motivo, per quanto balordo, non era però che un mendace pretesto; infatti anche dove la Cooperativa preesisteva al Fascio e non era connessa al medesimo la sua sorte non fu diversa. A Caltavuturo la Cooperativa sorse nel 1890 ed era consolidata e prospera nel 1893 quando, in seguito all'eccidio del gennaio vi si costituì il Fascio.
Oh! Italiani, che vi siete santamente indignati per l'assoluzione di Angoulême, quando v'indignerete per il massacro di Caltavuturo, che costituisce l'episodio più scellerato della vita politica italiana, ch'è rimasto impunito e pel quale non un solo accusato venne trasportato sullo sgabello della Corte di Assise?
Sin dal 1863 il Cordova nel citato discorso a proposito della trascuranza criminosa del governo nelle quistioni demaniali, narrò questo episodio che vale a spiegare Caltavuturo: «Due onorevoli persone venute in Torino per sollecitare uno di questi affari, non avendo trovato quelle facilit
Sangue, e in che misura! era stato versato a Caltavuturo in principio del 1893; sangue si continuò a versare a Serradifalco, a Catenanuova, ad Alcamo; ma dopo alcuni mesi di sosta nello svolgersi della triste cronaca, nessuno si attendeva che si dovesse ricominciarla e continuarla più luttuosa che pel passato!
Pareva che non potesse darsi maggiore provocazione di questa da parte del governo italiano contro le popolazioni dell'isola; e tuttavia Caltavuturo non fu che il principio di una serie di provocazioni, ora piccole, ora grandi; ora sanguinose, ora incruente; le quali continuarono con un crescendo spaventevole.
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