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Aggiornato: 26 maggio 2025
Le cose erano a questo punto, quando una sera nella quale a Pegli si ballava per beneficenza, le ragazze annoiate e ristucche si riunirono in congiura. È ora di finirla e di vendicarsi! esclamò la Giulia con gran calore. Come fare? Sì, brava; se si potesse vendicarsi! In che modo? Facendoci sposare! Tutte le ragazze applaudirono ridendo, e correndo dietro a Giulia uscirono sul terrazzo.
Di sera non si poteva aprire la finestra, non un filo d'aria entrava ad agitare la fiammella diritta; di sera, vampe di calore, fra cui mettevano una nota acuta l'acqua di finocchio e il catrame distillato, salivano al cervello di Pietro, il figliuolo che vegliava sua madre.
Agenore fingeva di pigliar fuoco e di spegnersi, ed il suo apostolo si infervorava a tenerlo acceso, piantava gli occhioni in faccia al miscredente, gli stringeva le grosse mani, non gli lasciando una fibra senza un fremito, soffiandogli nelle vene un calore niente affatto spiritico.
Laura riceveva, mi disse la cameriera, prendendomi il soprabito e il cappello. E spalancò la porta a vetri che dava passaggio nella sala ampia, soleggiata.... Un calore insopportabile mi afferrò sùbito alla gola; era acceso il caminetto, e così carico di legna scoppiettanti, come a pena era logico nel più immite gennaio... Innanzi al caminetto stava Laura Uglio, ravvolta nella pelliccia.
E per tutto quel giorno la signora fu buona coll'Agnese, e ogni momento volea darle da mangiare. Ma poi, dopo pranzo, tutto quel calore si raffreddò; cominciò a stringere le labbra e a rannuvolarsi, brontolando che «non bisognava abusare del buon cuore dei padroni». Agnese, ecco il guaio, aveva pregata la Contessa di lasciarla restar in casa per quella sera.
Ad ognuna di quelle domande aveva risposto con bella progressione di calore un sì del suo compagno di viaggio. Bene; ripigliò il conte Gino; tu puoi rendermi un servizio maraviglioso. Non mi hanno permesso di fare neanche un saluto, temendo forse che il saluto nascondesse Dio sa che cosa!
Si può sempre lavar la ferita coll'acqua bollita, perchè ad un certo grado di calore tutti i microbi muoiono e l'acqua bollita è gi
Era una bella giornata di giugno, venuta fuori dopo un'acqueruggiola fitta, che pareva avesse dato una mano di calore a tutto il verde della campagna, al turchino del cielo, alle case, al villaggio, al campanile e ai monti lontani, che si disegnavano nettamente sull'orizzonte, senza penombra, e senza sfumature.
L'albumina muscolare ricavasi dal succo del muscolo, che s'ottiene per compressione: col coagulare la miosina, il plasma residuo contiene tre albumine, che precipitano col calore di 45° a 70°C.
Passione rachitica, anemica, scrofolosa, che si pasce di se e di ma; che spegne tutte le fiamme della poesia e chiude tutte le finestre per paura di disperdere il calore della stufa.
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