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Aggiornato: 1 giugno 2025
Calmati, fratello! coll'aiuto di Dio e colla forza dell'amore è da sperarsi che noi riusciamo a salvarla. Leggi questo scritto ch'ella ti ha indirizzato. In altra lettera a me diretta quella infelice aggiunge delle spiegazioni che io non tralascerò di comunicarti, se ciò mi parr
Fortunata avrebbe impietosito i sassi. L'ufficiale chinandosi sopra di lei le diede un bacio in fronte e le disse: Calmati... una madre non è mai un impiccio per sua figlia.... Io non te la ruberò la tua Margherita... con che diritto potrei rubartela?... Se tu non vorrai separartene, se non vorrai venire con lei e con me... mi avrai dato un gran dolore, m'avrai privato di ciò che poteva rendermi meno amaro l'esilio, ma non importa, io non te la ruberò.... Per altro fino all'ultimo giorno, fino all'ultima ora conserverò la speranza di persuaderti.... Oggi non parliamone più, è tardi e debbo essere al mio posto prima di sera....
Cálmati, Rosina, dissuaditi; io solo andrò, io solo nel luogo ove ci appella il comando dell'uomo fatale. Si giuoca a giuoco terribile, capisci, Rosina? si giuoca la testa. Ros. Alfredo! Alf. Sì, Rosina, sì, mia adorata sorella. Ah qual trista sorte è la nostra! io non posso dirti di più; tempo verr
No no, sta tranquilla. Non è malata, anzi... Dunque l'ha vista? Sicuro. Non t'ho detto che avevo dei saluti a farti?... Ah! me n'ero scordata. E dove l'ha vista? Si sono incontrati?... Si, ci siamo incontrati...! Ma se tu mi fai quella faccia non ti dico niente. Oh! signor dottore!... Calmati. Ho visto tua sorella... E il Castellani, non l'ha visto!... L'ha abbandonata?!...
Nora tremava, piangeva, lo schianto del dolore confondendosi alla collera, all'ira. Ma se il Vigliani è onesto, balbettava, allora sei tu che mi hai ingannata; sei tu che hai ingannata una povera ragazza! Calmati! Non gridare! Non farti sentire! pregava, supplicava stordito, spaventato il Casalbara, che pur temendo di sua moglie non avrebbe mai immaginato, quelle furie. Calmati!
-Sai, figliuola mia, non è nulla, proprio nulla.... Ma.... No, no; è una cosa che hanno tutte le donne e che.... Ma dunque non è una malattia.... No, no, tutt'altro; anzi è un segno di salute.... Calmati, non ti inquietare; sta allegra.... E non seppe dir altro e cambiò discorso.... Alla sera però la mamma confidava al babbo il grande avvenimento, chiedendo consigli.
No, fratello: è una terribile ubbriachezza che tu traversi in questo momento. Ritorna in te; calmati. Se tu sapessi quanto io t'amo! se tu sapessi quanto ti compiango....! Ma non comprendi tu dunque che ciò ch'io ti domando è inevitabile? Che io mi astenga, e altri commetteranno il delitto egualmente ed a loro profitto esclusivo. Tu non comprendi che l'è decisa?
Calmati, Diana.... Non ci ostiniamo più... Faremo a modo tuo... Ma tu pure sarai compiacente, non è vero? Diana alzò, interrogando, il viso bianco come quello della piccola morta che le aveva strappato il cuore. Ti coricherai per qualche ora. Oh.... perchè?... È inutile. Per essere in grado di partire domani ripigliò la madre. Tu non vuoi restar qui dopo che... No, no disse Diana con terrore.
Nessuna dello due trovò una parola: la mamma si accostò alla tavola, prese le quattro carte, esaminandole, senza che dal volto le trasparisse alcuna emozione. Oh! mamma, non potevo! esclamò finalmente la fanciulla, gettandole le braccia al collo in uno scoppio di pianto senza lagrime. L'altra l'accarezzava sulla testa. Calmati, Tina, hai fame? Adesso possiamo mangiare. No, no.
Calmati, soggiunse Teresa. Non sar
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