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Aggiornato: 5 maggio 2025


Dicono che non abbia che cinque abitanti e siamo in tre: se gli altri due hanno delle zucche come le nostre, addio stato! Bevi, servo-mostro, te l'ordino io. Hai quasi gli occhi nella testa. Calibano beve. E dove vorresti che gli avesse? Sarebbe, da vero, un bel mostro se gli avesse sulla coda. Il mio mostro-domestico ha affogato la sua lingua nel vino.

Prima che questa finisca, PROSPERO si alza in piedi di un tratto e parla loro. Dopo le sue parole essi vaniscono in cielo con uno strano, basso e confuso rumore. da . Avevo obliato l'ignobile congiura del bruto Calibano e dei compagni suoi contro la mia vita. È quasi giunto il tempo stabilito al loro inganno. Rivolgendosi agli spiriti. Bene, o spiriti, andate ora, non più. a Miranda.

Prospero e Ariele rimangono invisibili. Entrano CALIBANO, STEFANO e TRINCULO tutti bagnati. Piano, vi prego, che la cieca talpa non possa udire i nostri passi. Siamo vicini alla sua grotta. Mostro, il vostro folletto, che dicevate inoffensivo, si è condotto con noi come un fuoco fatuo. Mostro, puzzo da capo a' piedi di piscio di cavallo: per la qual cosa il mio naso è indignatissimo!

ALONZO, Re di Napoli. SEBASTIANO, suo fratello. PROSPERO, Duca legittimo di Milano. ANTONIO, suo fratello, usurpatore del Ducato di Milano. FERDINANDO, figlio del Re di Napoli. GONZALO, vecchio e onesto consigliere del Re di Napoli. CALIBANO, schiavo deforme e selvaggio. TRINCULO, buffone. STEFANO, servo ubriacone. Padrone della nave, Quartiermastro, Marinari. MIRANDA, figlia di Prospero.

Ti tirerò per le gambe più corte: perchè se fra tante gambe ci sono le gambe di Trinculo, quelle sono le più corte. Tira fuori Trinculo di sotto il mantello di Calibano. Sei proprio Trinculo per davvero! Come diavolo hai fatto a servire di sedile a questo vitello? O che forse peta Trinculi? Credevo che fosse stato fulminato. Ma tu non sei affogato, Stefano? Io spero che tu non sia affogato.

Exeunt Calibano, Trinculo e Stefano. Sire, invito l'altezza vostra e tutta la corte nella mia povera cella dove potrete riposarvi questa notte. Ma in parte impiegheremo il tempo in discorsi cotali che veloce ve lo far

Non avrò più timore delle punture delle mosche. E bene, Stefano, cosa c'è? Oh non mi toccate! io non sono più Stefano, son un crampo. Volevate essere re dell'isola, eh? birbante! Vi assicuro che in questo caso sarei stato un re pieno di benevolenza. indicando Calibano. La più bizzarra cosa che ho mai visto! Egli è nella figura e nei suoi modi egualmente deforme.

Vi sono alcuni vostri vecchi compagni che perdeste e che non ricordate. Rientra ARIELE, trascinandosi dietro STEFANO, TRINCULO e CALIBANO con le vesti rubate. Che ognuno fatichi per tutti gli altri e che nessuno si preoccupi di stesso perchè qua giù non c'è che il caso. Coraggio, bravo mostro, coraggio! Se quelle che porto in testa sono buone spie, ecco un meraviglioso spettacolo! O Setebos!

FERDINANDO e MIRANDA. Ve l'auguriamo. Vieni come il baleno! A Ferdinando e Miranda. Grazie. Exeunt. O Ariele Vieni! Sono presente al tuo pensiero. Quale è il piacere tuo? Spirto, bisogna incontrar Calibano. O mio padrone, quando condussi Cerere, pensavo di parlartene, ma temetti allora d'irritarti, facendolo. Ripeti: dove lasciasti quei marrani? Dove ti dissi, o mio signore.

Al libro mio ritornerò, che prima della cena molto da oprar mi resta. Exit. Un'altra parte dell'isola. Entrano CALIBANO, STEFANO e TRINCULO che reca una bottiglia. Non mi seccare: quando il barile sar

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